M-UNO, nessuno e centomila

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, l’articolo ricevuto da Paola Morano:

Nella splendida cornice del Tempio Romanico di San Francesco a Capranica (VT), sabato 27 novembre è andata in scena la performance artistica multimediale M-UNO di Barbara Lalle, Pamela Ferri e l’accompagnamento musicale live di Gianluca Fasteni, nell’ambito della V edizione della Nuvola Creativa – Festival delle Arti, quest’anno a tema Ghê Gaia Terra (Riflessioni sul rapporto tra Uomo e Ambiente), con Direzione artistica a cura di Antonietta Campilongo, progetto e organizzazione a cura dell’Associazione Neworld.

Ghê Gaia Terra ha come tematica portante il rapporto tra l’Uomo e l’Ambiente, una rassegna che mira a sensibilizzare sui temi ambientali, ampliando conoscenza e dibattito anche attraverso diverse forme d’arte.

 

La performance M-UNO, a cura di Roberta Melasecca, rappresenta e celebra il rapporto tra l’Uomo e l’Universo.

 

Un essere così piccolo che si fonde con un’essenza così infinitamente grande, riuscendo pur sempre a ritagliarsi uno spazio, a non perdersi, pur nella delicatezza e precarietà della sua condizione.

 

La performance si compone di 3 elementi. Sullo sfondo la proiezione della video-opera realizzata da Pamela Ferri, architetto designer, artista visionaria le cui conoscenze si fondono con la “Matrice/Mater Stellata, il codice unico”, quasi un alter ego, che la racchiude ma ne libera al tempo stesso l’essenza.

 

Al primo livello un’iconica Barbara Lalle, autrice, definita performer dei diritti sociali, messi solo in pausa questa volta per trattare un tema più astratto e filosofico; è lei che sembra muovere le redini del destino degli Uomini, facendo l’unica cosa possibile per sopravvivere alla magnificenza dell’Universo: fondercisi, diventarne un Uno, eliminare le superfici pur mantenendo l’essenza, per poi ricrearle cercando di sostenere un equilibrio che è di reciproco rispetto. Nel secondo livello troviamo la luce e la materia, i manufatti che Barbara Lalle porta in dono al pubblico, sono piccoli oggetti, semplici specchi e sassi neri, che rappresentano la totalità e la magnificenza dell’universo, le stelle ed il centro della Terra, il suo plasma e il suo magna, incanalati nella perfezione infinita di un cerchio ed infine il nastro rosso, che altro non è che la Matrice Universale rappresentata costantemente nella proiezione e che fonde a sé la performer, formando un prezioso canale comunicativo-visivo.

 

Il sottofondo musicale è lasciato alle sapienti mani di Gianluca Fasteni, compositore e musicista conosciuto nell’ambiente blues che viene di nuovo conquistato dai suoni elettronici, come già in passato quando si esibiva da one man band accompagnato solo da Loop Station e Drobo. Per l’occasione, sfoggiando una cigar box allestita ad hoc, ha creato un’atmosfera psichedelica, pulsante. Il suo sembra davvero essere l’unico accompagnamento possibile per questa performance, qualcosa che si fonde totalmente, prima con le parole della Lalle e poi con questa sua sorta di “danza armonica”, evidenziando capacità, esperienza e passione.

 

Barbara Lalle è emozione e vibrazione PURA. Pura nelle sue vesti semplici, che rendono ancora più evidente la sua essenza, pura nell’approccio verbale e nel creare un contatto armonico ed empatico col pubblico.

 

I suoi movimenti sono fluidi, in perfetta armonia con la video installazione di Pamela Ferri, nella quale sembra quasi entrare nel momento in cui la sua ombra rientra perfettamente nello schermo e si fonde con le proiezioni.

 

La tensione emotiva con la quale interpreta il testo iniziale, un brano tratto dall’opera di Blaise Pascal, che parla del parallelismo tra micro e macro cosmo, la porta a sussurrare, a far tremare la voce, a urlare, a generare insomma tutte le sfumature possibili che un’esibizione ad alto contenuto emozionale prevedano, fino ad arrivare alla filastrocca finale sapientemente scritta dalla Ferri che rivela, con l’occasione, di essere anch’essa, come la Lalle, artista a tutto tondo.

 

L’ultima menzione va alla location, che ha fatto da cornice come probabilmente nessun’altra avrebbe potuto. Trovarsi in questo splendido edificio, imponente e rigoroso, ed assistere a questa performance è stata quasi un’esperienza mistica, che mi auguro di ripetere presto per quanto lasci dentro di se, sicuramente degli interrogativi importanti, ma anche e soprattutto delle certezze: quale rispetto ci debba essere tra l’Uomo e l’Ambiente, tra l’Uomo e l’Universo.

 

Il pubblico, ha apprezzato molto. Lunghi sono stati gli applausi ed i complimenti ai due artisti presenti, Barbara Lalle, Gianluca Fasteni e simbolicamente a Pamela Ferri, che, con la loro esibizione, hanno chiuso la rassegna nel migliore dei modi possibili.

 

Paola Morano

 

Foto di Tanitzergh

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