Le donne atlete… Ma sono tutte donne?

Vi è mai capitato di incontrare qualcuno è mettere in dubbio la sua stessa sessualità? Non si parla di preferenze sessuali in questo caso ma della vera e propria sessualità che ci rappresenta. Ognuno di noi sente il suo essere in modo diverso, siamo nel terzo millennio da un pezzo e non ci scandalizziamo più se un uomo riesce a esprimere se stesso agendo allo stesso modo di una donna. Ancora una volta non si intende l’omosessualità ma una maniera di affrontare le cose: Una donna può sentirsi virile come allo stesso modo un uomo può essere particolarmente sensibile, nonostante tutti e due siano eterosessuali. Quello di cui stiamo parlando qui è quando il nostro aspetto, il nostro stile nel vestire o semplicemente un atto naturale del nostro atteggiamento può creare equivoci sulla nostra vera sessualità, cioè se siamo fisicamente uomini o donne. Sembrerebbe assurdo ma qualcosa del genere è capitato. Park Eun-Seon ha 27 anni anni ed è una stella del calcio coreano. Il suo documento parla chiaro: Seon è una donna e lo è da tutta la vita. Sta di fatto che i lineamenti androgini, i capelli molto corti e soprattutto le prestazioni sportive al di sopra della norma hanno portato le rivali appartenenti ad altre squadre avversarie ad accusarla di essere un uomo. La giovane sportiva fa parte della squadra Seoul city Amazones e tutto il team si è rifiutato di mettere la giovane giocatrice in imbarazzo chiedendole di dimostrare il suo essere femminile. La FIFA coreana sta temporeggiando ma senza mettere da parte la questione poiché uno sport poco seguito come il calcio femminile ha sempre bisogno di fondi e nuovi sponsor e questa improvvisa attenzione potrebbe fruttare parecchi benefici economici. Non è la prima volta che un’atleta di uno sport femminile viene accusata di essere un uomo e in passato è capitato che fosse davvero difficile definire il sesso reale di una sportiva. Basti pensare alla assurda storia di Pinki Pramanik, atleta indiana specializzata nei 400 e 800 metri e nella staffetta 4X400, che inoltre vinse più di una medaglia d’argento e molteplici d’oro nei Commonwealth Games, South Asian Games e Asian Games. Una carriera sportiva fiorita fino  al 2012, quando poi la sua fidanzata l’accusa di stupro. Il suo aspetto prettamente maschile non l’aiuta, viene arrestata e messa nell’ala maschile di un carcere indiano. Successivamente la corte decide di sottoporla al test che dimostrò la presenza di cromosomi XY, cioè la Pramanick era una rara specie di pseudoermafrodita maschio. Il suo aspetto fisico, però, non gli permetteva nessun tipo di sesso penetrativo. Inoltre la sportiva/o era solita prendere dosi di testosterone e ciò ha inevitabilmente contribuito alla mascolinizzazione. Ora non preoccupatevi, se amate lo sport non vuol dire che siete probabili esempi di soggetti ermafroditi… Se però avete ancora qualche dubbio a riguardo fare il test non costa nulla!

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