L’8 è diventato un numero magico. A Bersani risponde Berlusconi. Intanto, nel PD, da Renzi a Franceschini aprono al dialogo con il Cavaliere.

Agli otto punti di Bersani, ormai dimenticati e sepolti, risponde Berlusconi con le sue otto proposte programmatiche, che lui si diverte nel definirle uno shock istituzionale ed economico. Mentre gli altri perdono tempo, dice il Cavaliere, la PDL avverte la necessità di cambiare rotta e ridare,così, fiducia e speranza alle famiglie ed alle imprese per andare avanti in un momento molto difficile per il Paese.Le proposte,del resto,sono le stesse che gli hanno consentito di rimontare lo svantaggio che aveva nei confronti del PD sfiorando per un soffio la vittoria.Dal tema a lui più caro, l’abolizione dell’imu sulla prima casa e sui terreni agricoli, si passa ad una revisione completa di Equitalia per limitarne l’arbitrario modus operandi nel riscuotere le imposte in uno alla riduzione degli interessi usurari praticati ai danni dei contribuenti; una detassazione, sotto forma di credito d’imposta, per la durata di un quinquennio a favore di quelle imprese che assumono giovani, disoccupati e cassintegrati che a loro volta saranno esentati per lo stesso periodo dal pagamento dell’irpef. Facilitazioni amministrative per l’apertura di una nuova impresa con controlli ex post e non ex ante, abolizione del finanziamento pubblico ai partiti per le spese elettorali sostenute, infine una vera e radicale riforma della giustizia. Non c’è dubbio che se fossero realizzate le proposte messe in campo dal Cav. darebbero una svolta radicale alla situazione generale del Paese ed accontenterebbe tutte le categorie sociali tranne, beninteso,quelle parassitarie. Quindi la PDL mira alla formazione di un Governo programmatico di grande coalizione che si sposa con l’atteggiamento di grande apertura al dialogo necessario da parte di Franceshini e Renzi che con la loro uscita hanno decretato il quasi isolamento politico di Bersani. Nel PD già da qualche settimana non si condivideva più l’azione politica del segretario, che continuando in modo testardo ad inseguire,senza successo,un dialogo con un Grillo sordo ed a tratti beffardo nei suoi confronti, ha spinto gran parte del partito sulle posizioni di Renzi che di fatto è già il nuovo faro dei democrat. A questo punto,mentre Grillo abbandona il web e convoca i suoi in una località segreta,al riparo delle telecamere, per rimettere ordine tra coloro che incominciano a non condividere più la linea del capo e del guru, i vecchi partiti di governo,con i loro ambasciatori lavorano per la costituzione di un Governo di larghe intese che proceda al varo delle riforme più urgenti nell’interesse,ci auguriamo.del Paese e scongiurare un rapido ritorno alle urne che allo stato della situazione non conviene a nessuno,soprattutto al Cavaliere che potrebbe trovarsi sulla sua strada l’ostacolo Renzi non facile a saltarlo. Ma la sua abilità e la sua grande intuizione gli hanno fatto capire che avendo raggiunto l’obbiettivo di bloccare  Bersani e le sue mire egemoniche, gli conviene portare avanti le sue proposte “shock” che se realizzate, almeno in parte, potranno assicurargli ancora un futuro politico, con buona pace dei suoi  detrattori.

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