Iran, verso la vittoria al primo turno dell’ultraconservatore Ebrahim Raisi

Si va verso la vittoria al primo turno dell’ultraconservatore Ebrahim Raisi in Iran. Gli iraniani hanno eletto il nuovo presidente al primo turno, ha annunciato il presidente uscente, Hassan Rohani, senza precisare il nome del vincitore. “Mi congratulo con il popolo per la scelta che ha fatto”, ha affermato Rohani alla tv. “Le mie congratulazioni ufficiali arriveranno più tardi, ma sappiamo chi ha avuto un numero di voti sufficiente in questa elezione e chi è stato eletto oggi dal popolo”, ha aggiunto Rohani.

L’unico candidato moderato alle presidenziali iraniane, l’ex governatore della Banca centrale, Abdolnasser Hemmati, si è congratulato con il suo rivale, Raisi, per la vittoria delle elezioni, nonostante ancora non siano stati annunciati i risultati del voto ufficialmente e il ministero dell’Interno ha comunicato che lo spoglio è ancora in corsa. “Mi congratulo per la sua elezioni a 13esimo presidente della Repubblica islamica dell’Iran; spero che il suo governo, sotto la leadership della Guida Suprema ayatollah Ali Khamenei porterà conforto e prosperità alla nazione”, ha scritto Hemmati in una lettera rilanciata dai media ufficiali.
“Spero che la sua amministrazione sia motivo di orgoglio per la Repubblica islamica e migliori l’economia e la vita della grande nazione dell’Iran”, ha aggiunto Hemmati. Poco prima era stato il candidato conservatore, ex comandante dei Pasdaran, Mohsen Rezai, a congratularsi con Raisi per la sua “vittoria” e ad ammettere la sconfitta. Raisi non ha ancora fatto dichiarazioni.

Il capo della magistratura, vicino a Khamenei, era il super favorito nel voto di ieri, segnato da una scarsa rappresentatività dei campi politici: il Consiglio dei Guardiani, l’organo controllato dalla Guida Suprema e che vaglia l’idoneità degli aspiranti candidati, non aveva ammesso alla corsa elettorale diverse figure che potevano ostacolare la strada di Raisi verso la presidenza.
Le trattative con gli Usa sul nucleare

L’elezione presidenziale in Iran incombe su Washington mentre tratta con Teheran per riportare gli Stati Uniti nell’accordo sul nucleare. “Vedremo cosa succederà”, ha detto la vice segretario di Stato Usa Wendy Sherman, durante un evento del German Marshall Fund, ammettendo che le elezioni potrebbero “complicare” i progressi fatti nelle ultime settimane di trattative a Vienna.

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