Una veduta di Palazzo Chigi dove è in corso un nuovo vertice di governo sul testo del decreto di Agosto, Roma 6 agosto 2020. MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA

Il direttore del Fmi promuove il governo Meloni. A Palazzo Chigi le associazioni di categoria per un confronto sulla legge di bilancio

La promozione è autorevole. «Il Fondo monetario internazionale valuta la crescita del Pil, stimata dal governo dell’1,2% per il 2024, un obiettivo ambizioso ma fattibile. Questa affermazione è una chiara indicazione della prospettiva realistica del governo italiano per promuovere la crescita economica del Paese». È la soddisfazione espressa da Marco Osnato, presidente della commissione Finanze della Camera e responsabile economico di FdI. Parole che giungono dopo una importante dichiarazione di Alfred Kammer, direttore per l’Europa dell’Fmi.

Il direttore del Fmi è stato molto chiaro e fiducioso. «L’obiettivo del governo italiano di registrare una crescita del pil dell’1,2% nel 2024 è ambizioso ma è anche fattibile», ha detto in un’intervista a Il Sole 24 Ore Radiocor. «È fattibile perché se i fondi del Next Generation Eu dovessero essere attivati l’anno prossimo, allora potrebbero fornire quello stimolo per raggiungere effettivamente l’obiettivo dell’1,2».  Sul Piano il governo sta rispettando tutte le scadenze, cosa che avvalora il ragionamento di Kammer.

«Il governo», ha aggiunto Osnato, «ha chiaro il suo obiettivo e sta ponderando ogni passo per raggiungerlo. Consapevole delle numerose difficoltà, sta operando senza azzardare previsioni e tagliando ogni tipo di spreco pubblico. Il direttore del dipartimento europeo dell’organizzazione di Washington sottolinea che l’attuazione degli investimenti previsti dal Next Generation Eu potrebbero portare a una crescita ancora più significativa». Su questa linea poggia la fiducia: «È incoraggiante – ragiona il responsabile economico di FdI-  che il Fmi abbia ritenuto che le stime riviste per l’Italia riflettano principalmente fattori meccanici e restrizioni di politica monetaria; evidenziando che le prospettive economiche dell’Italia sono ancora solide».

Ricordiamo, infatti, come pochi giorni fa, il Fmi abbia rivisto al ribasso le stime per l’Italia sia per l’anno in corso che per il 2024: allo 0,7%, con una sforbiciata dello 0,4% per il 2023 rispetto all’anno in corso. Ma c’è una spiegazione, dice Kammer: «La revisione al ribasso è stata principalmente una presa di coscienza di quanto avvenuto nel secondo trimestre; che è stata una manifestazione di ciò che abbiamo visto accadere con il superbonus. Quindi in gran parte è stato un fattore di trascinamento meccanico che farà sentire i suoi effetti anche l’anno prossimo. Ma questo è un segnale importante che le cose stanno andando male in Italia? No, non lo è».

“Con la legge di Bilancio che arriva lunedì ci concentriamo sulla lotta all’inflazione per dare una risposta, cerchiamo di fare le cose serie e importanti: non ci sono risorse da sperperare in cose che non hanno alcun senso ma da concentrare nelle cose importanti che sono imprese, lavoro, redditi e famiglie”, afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo dal palco del villaggio Coldiretti a Roma.

Il governo ha incontrato a Palazzo Chigi le parti sociali per un confronto sulla legge di bilancio. In vista dell’approvazione della manovra, attesa per oggi  in Consiglio dei ministri,  assieme al documento programmatico di bilancio e al Dl fiscale, per l’avvio della legge delega. L’incontro si è svolto in due sessioni nelle quali sono stati convocati i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Abi, Ania, Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copragri, Alleanza Cooperative Italiane. A seguire, previsto un secondo incontro con i rappresentanti di Ance, Confimi Industria, Confapi, Confetra, Confedilizia, Confimprese Italia, Finco, Cisal, Confsal, Usb, Cida, Ciu, Confedir, Confprofessioni, Confeservizi, Confintesa.

In particolare, il Governo ha posto priorità assoluta su redditi e pensioni più bassi per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione, sulla riduzione delle tasse attraverso la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo e l’anticipo della riforma dell’Irpef prevista dalla Delega fiscale, misure per la famiglia con incentivi per la natalità e le donne lavoratrici, risorse significative per il comparto sanitario e i rinnovi dei contratti del pubblico impiego scaduti da tempo. C’è stato  uno scambio di vedute che si è svolto in un clima costruttivo.

”E’ chiaro che sono necessari ulteriori interventi e investimenti: in particolare sui temi del lavoro, del fisco e del credito, anche per favorire una maggiore crescita del Paese”,  afferma il vice presidente vicario di Confcommercio, Lino Enrico Stoppani. “Facciamo innanzitutto nostri i richiami degli organismi internazionali e del Governo al senso di sobrietà, prudenza e responsabilità nelle politiche di bilancio che l’attuale momento impone. Detto questo, apprezziamo la conferma del taglio del cuneo contributivo per i redditi più bassi; e l’attuazione della prima parte della riforma fiscale con la riformulazione delle aliquote Irpef.

Dalla manovra 2024 ”ci aspettiamo il recupero delle potere d’acquisto delle pensioni, degli stipendi, del taglio dei cuneo fiscale, del mantenimento delle perequazioni sulle pensioni. Si dice che ci siano tre miliardi sulla sanità, e questo è un buon segnale: per il resto vedremo come e quanto a debito e quanto altro andrà in sociale”,  afferma il segretario dell’Ugl, Francesco Paolo Capone.

Su questa lunghezza d’onda Confesercenti: “Valutiamo positivamente lo sforzo di rendere strutturale la riduzione del cuneo fiscale per i redditi fino a 28-35mila euro: un intervento che ne segue altri realizzati negli anni trascorsi e che andrà proseguito”. L’auspicio è che il governo liberi nella Manovra “risorse per le famiglie, a partire da quelle a reddito più basso; soprattutto in un momento in cui si riaffacceranno incrementi del costo delle utenze domestiche, in particolare energetiche. Ma andando oltre la logica congiunturale”. Anche Confesercenti valuta positivamente il lavoro del governo Meloni in materia fiscale: ”Sarebbe anche positivo -secondo l’associazione- l’avvio di un primo modulo della riforma fiscale: con accorpamento dei primi due scaglioni di reddito assoggettato all’Irpef (fino a 15mila euro e da 15 a 28mila euro) nell’unica aliquota del 23%. A nostro parere sarebbe poi importante approfondire la riflessione sulla detassazione degli incrementi retributivi contrattuali; sempre nell’ottica di ridurre, in via generale l’imposizione fiscale sui redditi da lavoro che costituirebbe un ulteriore tassello del disegno di liberare risorse per le famiglie e i consumi”.

“Abbiamo ben chiaro – sottolinea il presidente di Confartigianato Marco Granelli – che gli ‘spazi di manovra’ della legge di bilancio sono ristretti. E ispirati alla prudenza e alla tenuta dei conti pubblici. Apprezziamo lo sforzo del Governo di concentrarsi su alcune priorità per imprese e famiglie, mantenendo la barra dritta sulle regole di bilancio europee. Ma, nonostante i vincoli e i ‘sentieri stretti’ in cui dobbiamo muoverci, non può e non deve mancare l’impegno ad alimentare la fiducia delle imprese e le condizioni per la ripresa. Serve uno sguardo ampio e lungo e un’azione su più fronti e con molteplici strumenti, che vanno dalla legge di bilancio fino all’attuazione della riforma fiscale e alla realizzazione del Pnrr”.

Circa Redazione

Riprova

FdI, al via il tesseramento 2024: l’importanza di chiamarsi Giorgia

Prende il via  il nuovo tesseramento di Fratelli d’Italia per l’anno 2024. “A poche ore …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com