Festa Brasile, Neymar scaccia la paura

Festa doveva essere e festa è stata per il Brasile nel giorno della cerimonia inaugurale del Mondiale di casa. Ma quanta paura al cospetto di una Croazia che ha fatto tremare i verdeoro per oltre un’ora che però hanno potuto esultare grazie alla doppietta di Neymar, la stella più attesa, e all’arbitro Nishimura che ha concesso un rigore spacca – partita che proprio non c’era prima del gol finale di Oscar, che partita la sua! Dicevamo della festa con una cerimonia di apertura in cui il Brasile ha celebrato la sua storia e la sua cultura dove spiccano il ballo, che non è mancato durante la cerimonia, e il calcio e dalle 22, da adesso ancora di più, il Brasile è diventato l’ombelico del calcio mondiale per il “Mondiale dei Mondiali”. Emozioni fortissime all’Itaquerao di San Paolo, uno stadio completamente giallo che canta a squarciagola l’inno brasiliano tra le lacrime di Julio Cesar commosso davanti a un appuntamento storico ed emozionante per ognuno dei 23 verdeoro convocati da Felipe Scolari. Il Brasile sembra quasi ipnotizzato, bloccato dalla tensione e proprio dall’emozione e allora la Croazia, come promesso da Kovac, se la gioca a viso aperto e senza aver nulla da perde. Così i biancorossi scattano meglio di blocchi e al 7′ Olic regala la prima emozione mondiale con un colpo di testa largo di un soffio. Ed è sempre Olic che al 10′ fugge via a sinistra e mette in mezzo un pallone insidioso che, sfiorato da Jelavic, viene corretto in rete, nella porta sbagliata, da Marcelo. Autogol e Croazia in vantaggio. Il Brasile ci mette un po’ a riprendersi e la carica viene suonata da Paulinho che scalda i guantoni di Pletikosa al 20′ col portiere croato che due minuti dopo si supera su Oscar. Sembra quasi un assedio, rotto però dal colpo di testa di Jelavic al 28′, insidioso ma debole. Sul capovolgimento di fronte però Neymar, l’uomo più atteso, il simbolo del Brasile trova il pareggio con un sinistro dal limite non irresistibile e su cui è in colpevole ritardo Pletikosa. Un bacio al palo ed è pareggio. I primi venti minuti del secondo tempo volano via senza sussulti ed è Dani Alves a spezzare il torpore al 68′ con una punizione alta. Niente di particolare ma sembra la sveglia per il Brasile che un minuto dopo scaccia via i fantasmi. Ci pensa l’arbitro giapponese Nishimura che vede, forse solo lui, un fallo di Lovren che appoggia la mano su Fred, furbo nel girarsi e ad andare subito giù. I croati inviperiti protestano mentre Neymar batte Pletikosa che tocca ma non riesca ed evitare il gol del vantaggio verdeoro. David Luiz e Fred sfiorano il 3 a 1 ma Julio Cesar è chiamato a salvare il risultato all’85esimo sul tiro dalla distanza di Modric e al 90esimo su Perisic. In contropiede Oscar, dubbio della vigilia di Scolari, ma migliore in campo insieme e forse anche più di Neyma,r riparte in contropiede e di punta dai venti metri beffa un Pletikosa ancora una volta colpevole. Finisce così col Brasile vittorioso e una nazione in festa.

Sebastiano Borzellino

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