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“Ringrazio la ministra dell’Interno, Lamorgese, per la competenza e la sensibilita’, per il lavoro fatto insieme: noi puntiamo a dare la possibilita’ di un permesso di soggiorno temporaneo” in modo da aiutare “le aziende che vogliono regolarizzare cosi’ come le famiglie che hanno un lavoratore in nero e non perche’ volevano sfruttarlo ma perche’ queste persone non hanno un permesso di soggiorno. Pensiamo a un permesso di soggiorno di 6 mesi, rinnovabili di altri 6 mesi se le persone dimostrano di avere un contratto, di lavorare, di accettare quel lavoro”. Lo ha detto la ministra per le Politiche agricole, Teresa Bellanova, ai microfoni di Radio anch’io su Rai Radio1.
“In un paese dove sta prendendo piede l’idea della decrescita felice e anche con un debito sproporzionato – ha sostenuto Bellanova – si danno sussidi senza vincolarli ad un’attivita’ lavorativa, noi a queste persone diciamo che il permesso di soggiorno lo diamo se accettano un lavoro”. “Sicuramente bisogna prevedere un contributo dello Stato – ha spiegato ancora – non bisogna esagerare: si tratta di persone sfruttate per 3 euro all’ora facendo concorrenza sleale alle tante altre imprese che rispettano le regole”. Sono 600 mila i lavoratori da regolarizzare? “io non sono in grado di dirlo – ha detto la ministra – come non e’ in grado di dirlo nessuno, si tratta di persone che hanno la disponibilita’ di avere un contratto o che si dichiarano disponibili ad averlo”. La regolarizzazione potra’ essere estesa anche ad altre categorie di lavoratori? “Intanto partiamo dai lavoratori nei campi – ha risposto – perche’ tra qualche settimana, se non si avra’ il coraggio di regolarizzare, qualcuno si dovra’ assumere la responsabilita’ di far marcire i prodotti nei campi, e dalle badanti”.
