Energia, scattano rincari: tariffe su del 60%. Giorgia Meloni contatta Mario Draghi

Sono in arrivo «prezzi mai visti prima» per le bollette elettriche degli italiani. A dirlo è il direttore della Divisione Energia di Arera, Massimo Ricci.  Con un intervento straordinario, ritenuto necessario per le condizioni di eccezionale gravità della situazione, l’Arera limita l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica per le famiglie ancora in tutela e, pur rimanendo su livelli molto alti, evita tuttavia il raddoppio.

L’intervento eccezionale dell’Autorità per il quarto trimestre del 2022, che si somma agli interventi del Governo, pur non essendo in grado di limitare gli aumenti, ha ridotto al +59% l’aumento del prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo in tutela.

“I prezzi all’ingrosso del gas, giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, dei timori sulla sicurezza dei gasdotti e delle tensioni finanziarie, avrebbero portato ad un incremento del 100% circa, nonostante l’intervento del Governo con il decreto Aiuti bis”, spiega l’Authority.

Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, per una famiglia tipo significa spendere su base annua (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° ottobre 2022 al 30 settembre 2023 nell’ipotesi di prezzi costanti), 662 euro in più per la luce, per una bolletta annua da infarto pari a 1782 euro. “Un rincaro record. Mai, da quando ci sono gli aggiornamenti tariffari trimestrali stabiliti dall’Authority, ossia dal gennaio 2003, si era verificato un rialzo così elevato. Battuto il precedente primato del primo trimestre 2022, quando la luce si impennò del 55 per cento” conclude Vignola.

Scattano nuovi rincari per il mercato “tutelato” dell’energia, ma la situazione sarebbe stata anche peggiore se l’Arera, l’Autorità di regolamentazione del mercato dell’energia, del gas e dell’acqua non avesse sterilizzato gli aumenti registrati sul mercato. La tariffa della luce (PUN) da oggi 1° ottobre aumenterà del 59%, meno del raddoppio atteso se ci si fosse basati sui costi reali. Una evoluzione che era largamente stata anticipata dall’Autorità.

“Con un intervento straordinario, ritenuto necessario per le condizioni di eccezionale gravità della situazione, l’ARERA limita l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica per le famiglie ancora in tutela e, pur rimanendo su livelli molto alti, evita il raddoppio“, spiega l’Autorità, annunciando la revisione trimestrale delle tariffe.

“I prezzi all’ingrosso del gas, giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, dei timori sulla sicurezza dei gasdotti e delle tensioni finanziarie, avrebbero portato ad un incremento del 100% circa, nonostante l’intervento del Governo con il decreto Aiuti bis”, spiega l’Arera.

Invece, si è deciso “di posticipare eccezionalmente il necessario recupero della differenza tra i prezzi preventivati per lo scorso trimestre e i costi reali che si sono verificati, anch’essi caratterizzati da aumenti straordinariamente elevati”. “Nel terzo trimestre 2022, in base ai dati di preconsuntivo, il prezzo unico nazionale dell’elettricità (PUN) infatti è pressoché raddoppiato rispetto al secondo trimestre 2022 e quasi quadruplicato rispetto al livello medio del corrispondente trimestre del 2021”.

Per il Codacons, gli aumenti delle tariffe “rappresentano un massacro per milioni di utenti e imprese e portano nel 2022 ad una stangata da +662 euro a famiglia su base annua”.

“Alla luce dei nuovi dati, e considerato il numero di utenze domestiche del mercato tutelato, la spesa delle famiglie per l’energia elettrica è salita nel 2022 per complessivi 8,1 miliardi di euro rispetto all’anno precedente – analizza l’associazione rappresentativa degòli interessi dei consumatori  – Nel confronto con il 2020 emerge come in soli due anni la bolletta media della luce sia salita del +144%, passando dai 542 euro a famiglia del 2020 ai 1.322 euro del 2022, con una maggiore spesa pari a +780 euro e nucleo”.

“L’emergenza energia rappresenta uno tsunami senza precedenti che avrà effetti sulla nostra economia peggiori sia della crisi del 2008, sia della pandemia Covid” avvisa il presidente del Codacons Carlo Rienzi.

“Di fronte alla sfida epocale della crisi energetica serve una risposta immediata a livello europeo a tutela di imprese e famiglie”, afferma la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ha sentito il Premier uscente Mario Draghi per commentare il maxi piano da 200 miliardi annunciato dalla Germania contro il caro energia.

“Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario”, ha ribadito Meloni, auspicando “buon senso e tempestività” per il Consiglio europeo di oggi.

“La crisi energetica richiede da parte dell’Europa una risposta che permetta di ridurre i costi per famiglie e imprese, di limitare i guadagni eccezionali fatti da produttori e importatori, di evitare pericolose e ingiustificate distorsioni del mercato interno e di tenere ancora una volta unita l’Europa di fronte all’emergenza”, ha ribadito Mario Draghi alla vigilia dell’importante incontro per parlare della “risposta” dell’UE al rincaro dei prezzi energetici.

“Davanti alle minacce comuni dei nostri tempi – prosegue il Premier – non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali. Nei prossimi Consigli Europei dobbiamo mostrarci compatti, determinati, solidali – proprio come lo siamo stati nel sostenere l’Ucraina”.

Il nuovo governo nei suoi primi mesi di attività dovrà dedicarsi in via prioritaria all’emergenza energia, trovando risorse e strumenti per bloccare i prezzi di luce e gas e sostenere famiglie e attività in crisi”.

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