È COMINCIATO LO SMANTELLAMENTO DEL REDDITO DI CITTADINANZA. IL GOVERNO TOGLIE AI POVERI PER DARE AI RICCHI

Ci rinvolgiamo soprattutto agli attuali percettori del reddito di cittadinanza e a tutta la popolazione perché direttamente o indirettamente tutti noi lavoratrici e lavoratori subiremo le conseguenze di questi tagli.

 

L’Inps sta comunicando alla vasta platea dei percettori la sospensione del reddito a partire dal mese prossimo. La motivazione è che gli attuali elenchi debbono essere modificati (cioè drasticamente diminuiti) in ottemperanza al nuovo, sciagurato dispositivo di legge.

 

È un vero e proprio scippo a danno dei poveri per spostare queste risorse alle spese militari e ai condoni fiscali degli evasori.

 

Subiremo questo sopruso in silenzio?

 

E’ possibile fare qualcosa?

 

Se ci muoviamo subito, forse sì.

 

E’ possibile resistere.

 

La trincea possibile per arginare (almeno momentaneamente) lo sconquasso che si sta determinando in queste ore sul reddito di cittadinanza è quella dei Comuni.

 

Il governo ha infatti scaricato su di loro la scelta della proroga fino a dicembre. Cioè, sono gli Uffici Comunali che debbono fare l’accertamento caso per caso e riallineare gli elenchi dei percettori con le nuove e drammaticamente restrittive disposizioni di legge.

 

Ma nelle more il Governo ha imposto all’Inps di sospendere l’erogazione e lo sta comunicando alla platea vasta dei percettori. È in questa strettoia che occorre agire:

 

1) Occorre presidiare i municipi comunali (possibilmente con la collaborazione di Sindaci e Amministratori locali usati come ostaggi dal Governo), per chiedere di confermare all’Inps, “fino a nuova determina”, gli elenchi in essere; e ciò con la motivazione dei tempi tecnici per operare il riallineamento.

 

2) Al tempo stesso, chiederemo il pieno rispetto di ciò che la normativa già prevede, e cioè che gli Uffici del Comune svolgano gli accertamenti in contraddittorio con gli interessati, e perciò coi tempi necessari. E considerato il taglio del personale in tutti gli enti locali non sarà un’operazione semplice.

 

3) Organizziamo, come già avvenuto in tante città e insieme ai sindacati, presidi e proteste sotto le Prefetture e nei luoghi simbolici per richiedere un intervento positivo del Prefetto sul Governo e sull’Inps.

 

Non permettiamo al Governo e alla maggioranza di avere un’estate tranquilla all’ombra dei loro privilegi e degli stipendi d’oro mentre scippano gli spiccioli ai poveri.

 

Mario Pugliese, responsabile regionale Lavoro

 

Nicola Candido, Segretario regionale della Sicilia

 

Partito della Rifondazione Comunista – Unione Popolare

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