Dopo la Puglia, cade anche la Sicilia. Il M5S perde un altro fortino elettorale

Dopo la Puglia, il M5S si avvia a perdere un altro fortino elettorale: la Sicilia. A far esplodere la rabbia grillina il caso Muos:  la gigantesca stazione di comunicazioni satellitari militari ad alta frequenza istallata dal dipartimento della difesa degli Stati Uniti sul territorio siciliano. Il M5s in campagna elettorale aveva assicurato il no all’opera. Arrivati al governo, Di Maio e i grillini hanno cambiato idea.

Ieri fonti del ministero della Difesa si sono limitate a confermare la presa di posizione del ministero stesso: ‘La linea sul Muos è molto chiara e in questi giorni il governo è al lavoro sul dossier. Qualsiasi altra esternazione o posizione assunta da esponenti non appartenenti all’ esecutivo è da considerarsi espressione del singolo soggetto politico, non del ministero della Difesa e men che meno del governo. L’ unica voce ufficiale sul tema è e sarà quella del governo’.

‘Siamo di fronte a follia politica e incompetenza strutturale. Il no al Muos è una scelta irrealizzabile tanto più che già c’ è stato l’ ok anni fa in Trattati sottoscritti tra Italia e Stati Uniti’, commenta il deputato Gianfranco Librandi (Pd): ‘Uno dei tanti no dei Cinque Stelle viene a colpire il Muos ed è come fare guerra agli Stati Uniti. Trizzino forse ignora che è una scelta difficile primo perché implica la rottura di accordi già in essere da diversi anni e poi perché costerebbe una fortuna, forse anche 20 miliardi,  rompere questo tipo trattato e procedere allo smantellamento. Un ultimo aspetto riguarda anche la sicurezza che un simile apparato può garantire e che non va sottovalutata’.

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