C’è il nuovo assetto dell’Unione dietro le cause dello scontro Roma Parigi

Un nuovo assetto dell’Unione è l’idea a cui sta lavorando, la Meloni, da qualche tempo e che ha preso corpo nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi con Weber, leader del Ppe, e consisterebbe in un patto tra Popolari e Conservatori in vista delle elezioni per l’Europarlamento. L’accordo prevede di porre a capo della Commissione Roberta Metsola, attuale Presidente dell’Europarlamento; espressione di una maggioranza di centrodestra, secondo molti sondaggi dovrebbe uscire vittoriosa dalle urne. In questo modo la Presidente del Consiglio diventa un problema, non da poco, per l’attuale classe dirigente a Bruxelles. Questo disegno scardinerebbe i tradizionali accordi, sotto banco, che per anni si sono fatti tra Ppe e Pse e minerebbe lo storico asse franco- tedesco. Per questo il Presidente francese, Macron, sta facendo del tutto per isolare l’Italia e contrastare così il piano di Giorgia Meloni e il mancato invito alla cena con Zelensky e Scholz ne è la conseguenza. Del resto la Premier fino ad oggi si è mossa in completa sintonia con le istituzioni europee ricevendo il plauso anche dalla Commissione. Possiamo dire che la cena all’Eliseo ha avuto un forte connotato politico: dimostrare i rapporti di forza tanto in Europa quanto in Occidente e aver convinto Scholz ad inviare i tank in Ucraina, ha rappresentato un messaggio simbolico agli USA  mandando a dire che la questione difesa in Europa è appannaggio della Francia e dell’Italia se ne può fare a meno. Per la Premier inizia una partita ad alto rischio, un vero e proprio risiko. L’operazione Metsola incontra molte resistenze in alcuni ambienti del Ppe e in molti alleati sia spagnoli che polacchi. Non dimentichiamo che l’Italia ha una situazione economica non felice e molte sue richieste attuali, inevitabilmente devono passare attraverso l’attuale Commissione presieduta dalla von derLeyen  che non rinuncia affatto ad una sua ricandidatura. E proprio sull’attuale Presidente della Commissione convergerebbero i governi di Parigi e Berlino, proprio per rompere l’eventuale patto tra Conservatori e Ppe, lasciando così immutato l’attuale assetto politico ed istituzionale in ambito Ue. Macron e Sholz sono consapevoli che la sinistra in Europa è in caduta libera e si giocheranno tutte le carte a loro disposizione  pur di isolare la Meloni e l’Italia in Europa e far fallire il suo progetto. Quindi alla Premier non resta altro che evitare l’isolamento e rafforzare l’asse con gli Usa che in questo momento si fidano più dell’Italia e non dell’asse franco tedesco. In questa sorte di duello a distanza la Meloni rischia di soccombere, anche perché in Italia abbiamo molti ‘legionari francesi’, pronti ad approfittarne.

Andrea Viscardi

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