Cattocomunisti a Schlein: ‘Su eutanasia e altri temi etici non esiste la disciplina di partito’

‘Siamo qua per rilanciare alcune proposte di legge, come quella per assicurare un fine vita dignitoso, è parte del programma del Pd, della mia mozione. E’ un’occasione persa, quella del Veneto, che voleva solo dare dei percorsi attuando quanto previsto dalla corte. Che la destra abbia sconfessato Zaia non stupisce, ma è una ferita che ci sia stato un voto del Pd. Se il gruppo del Pd voto a favore e ti chiede di uscire dall’aula, è giusto uscire dall’aula, perché l’esito di quella scelta cade su tutti. Siamo per la regolamentazione del fine vita’,  ha detto la segretaria Pd Elly Schlein, al seminario dei deputati Pd a Gubbio.

Intanto la capogruppo di Avs Luana Zanella, ha annunciato di aver “ripresentato alla Camera la proposta di legge Zaia, nata dalla raccolta di firme dell’associazione Luca Coscioni, bocciata dal Consiglio regionale del Veneto”. L’iniziativa legislativa del Veneto si proponeva di definire tempi e procedure per l’assistenza sanitaria che va assicurata alle persone che possono accedere alla morte medicalmente assistita, secondo la sentenza della Corte Costituzionale 242 del 2019 sul caso dj Fabo-Cappato. Di questa norma c’è un disperato bisogno – aggiunge – L’area liberal della destra in parlamento, se davvero esiste, batta un colpo’.

È alta tensione tra cattolici Pd ed Elly Schlein. La segretaria dem parlando a Gubbio ha definito la scelta della consigliera veneta dem Anna Maria Bigon il cui voto, in dissenso dalla linea del partito, è stato decisivo per mandare gambe all’aria la proposta di legge sul fine vita appoggiata dal presidente Luca Zaia.

‘Se il gruppo del Pd vota a favore e ti chiede di uscire dall’aula, è giusto uscire dall’aula, perché l’esito di quella scelta ricade su tutti”, ha detto la segretaria del Pd rilanciando l’impegno dem a regolamentare il tema. Con un nuovo ddl? Dal Nazareno dicono di no. C’è il ddl Bazoli, già approvato in prima lettura nella passata legislatura e poi rimasto su un binario morto per la caduta del governo Draghi. Insomma, al momento, non ci sarebbe l’intenzione di seguire la strada di Verdi e Sinistra pronti a depositare un testo sulla linea della ‘legge Zaia’ veneta. Testo più ‘radicale’ rispetto a quello Bazoli. Ma la nettezza delle parole della segretaria, sommate alle voci su possibili provvedimenti da parte dei dem veneti nei confronti della consigliera Bigon, hanno messo in allarme l’area cattolica.

Graziano Delrio annuncia ad Avvenire che sarebbe pronto ad autosospendersi in caso di conseguenze disciplinari per Bigon. “Lo dico con molta chiarezza: su questi temi mai, e ripeto mai, la disciplina di partito può sovrastare la libertà di coscienza”. Parole che sono rimbalzate nella chat dei senatori dem. In tanti si sono detti d’accordo con Delrio. Tra questi Alessandro Alfieri: “Caro Graziano, sui temi etici la libertà di coscienza è fondamentale ed ha rappresentato un tratto identitario del Pd fin dalla sua fondazione”, scrive Alfieri in un lungo post in chat: “Non penso che ci sia nessuno così stupido da sospendere la Bigon, ma se così fosse non potrò che essere solidale con te”.

Lorenzo Guerini: “La disciplina di partito, sui temi eticamente sensibili, non può sovrastare la libertà di coscienza. Provvedimenti nei confronti della consigliera veneta Bigon negherebbero questo principio che è stato alla base, fin dall’inizio, del nostro partito. Ciò non significa che sul fine vita non si debba lavorare con impegno e credo che il ddl Bazoli possa rappresentare, per il Partito Democratico, un buon punto da cui partire”.

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