Una immagine dell'esterno del palazzo della Borsa di Milano, 24 luglio 2012 . Piazza Affari amplia il calo e, in scia a Wall Street negativa, il Ftse Mib arriva a cedere il 2,07 per cento. Pesanti le banche con Intesa Sanpaolo che cede il 4,18%, Unicredit il 2,38% e Mps il 3,36 per cento.ANSA

Banche e tassa sugli extraprofitti. Marina Berlusconi in disaccordo finanziario

La famiglia Berlusconi non avrebbe gradito la tassa sugli extraprofitti delle banche messa sul tavolo dal governo per contrastare il caro-mutui. Fra le innumerevoli proprietà di famiglia c’è anche Mediolanum, la famosa “banca costruita attorno a te” fondata da Ennio Doris, amico fraterno del defunto Cavaliere.

Se l’indiscrezione venisse confermata la tassa sugli extraprofitti potrebbe forse creare una crepa nei rapporti, finora splendidi, fra Giorgia Meloni e Marina Berlusconi.

Il Foglio  attribuisce ad Antonio Tajani, attuale numero uno di Forza Italia nonché ministro degli Esteri del governo Meloni, un virgolettato ben preciso: “È che la Famiglia non ha gradito“.

Secondo i calcoli degli analisti di Ubs la tassa sugli extraprofitti delle banche voluta dal governo avrà un impatto tra il 45 e il 50% sugli utili di Banca Mediolanum.

Giorgia Meloni si è rivolta direttamente agli italiani tramite il consueto appuntamento video denominato “Gli appunti di Giorgia” per rivendicare la bontà e la necessità dell’operazione contro i “margini ingiusti” degli istituti bancari.

Se i retroscena del Foglio dovessero essere confermati ci sarebbe da porsi interrogativi sulla direzione e sulla tenuta del governo Meloni. Il rapporto di stima e fiducia fra Marina Berlusconi e Giorgia Meloni è finora stato una delle costanti della politica recente.

La tassa sugli extraprofitti delle banche è una “imposta straordinaria”, cioè una misura con carattere una tantum. Gli extraprofitti sono guadagni calcolati sulla differenza tra interessi attivi e interessi passivi. Il rialzo dei tassi voluto dalla Bce ha spinto all’insù il costo del denaro aumentando indirettamente i guadagni delle banche.

Il governo ha messo in cantiere la misura perché i continui rialzi del costo del denaro, conseguenti all’innalzamento dei tassi voluto dalla Bce per contrastare l’inflazione galoppante, hanno fatto schizzare alle stelle i mutui e i prestiti. Andando sul concreto, questa situazione si è tradotta in un salasso per le famiglie che hanno acceso un mutuo (e in particolare i mutui a tasso variabile), per chi ha la necessità di effettuare acquisti a rate e per le aziende che hanno oggi maggiore difficoltà nell’accedere al credito. Si consideri che con i committenti che pagano a 60 o a 90 giorni, l’accesso al credito è spesso l’unica ancora di salvezza per le Pmi.

Meloni è chiara sugli extraprofitti degli istituti di credito: è «una tassazione che non è una tassa su un margine legittimo; ma una tassa su un margine, appunto, ingiusto». Con le «risorse recuperate aiuteremo a finanziare i provvedimenti per sostenere famiglie e imprese di fronte alle difficoltà legate all’alto costo del denaro. Che non permettono spesso neanche di affrontare serenamente le spese di un mutuo». Un tema che assilla particolarmente gli italiani . Con «queste risorse noi possiamo aiutare le famiglie maggiormente in difficoltà proprio sul tema del mutuo. Viviamo in una fase economica e finanziaria molto complicata. In Europa abbiamo avuto una forte inflazione economica, causata da fattori esterni alla nostra economia. Ma la risposta della Bce è stata quella di intervenire – si potrebbe discutere sull’efficacia dell’iniziativa – con una politica molto decisa di aumento dei tassi di interesse. Questo ha portato a una situazione nella quale aumentano i prezzi, aumenta il costo del denaro;  e quindi anche il costo dei mutui a tasso variabile, dei nuovi mutui, dei prestiti. E comporta per di più una contrazione dell’economia. In questa situazione difficile secondo noi è necessario che il sistema bancario si comporti in modo il più possibile corretto».

‘’Adesso ci ascoltano? Ma con Conte e il Pd non è mai stato messo nemmeno un euro in più di tasse alle banche. Questo è l’unico governo che ha la forza di tassare le banche perché è l’unico che non ha rapporti privilegiati col sistema bancario”. Il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari, prima alle agenzie poi in una intervista al “Fatto Quotidiano“, rivendica con orgoglio le scelte del governo sugli extraprofitti bancari da tassare in favore dei risparmiatori alle prese con il caro mutui. Nel giorno in cui sia il Pd che il M5s di Conte plaudono al governo Meloni, rivendicando però il merito della proposta, Fazzolari fa notare come in passato ci siano stati solo annunci da altri esecutivi e forze politiche.

“Con il governo giallorosso si sono volutamente create le condizioni per far fare enormi profitti alle banche. L’esempio più lampante è il superbonus: con il meccanismo dell’acquisizione dei crediti da parte delle banche e lo sconto applicato che è arrivato anche al 20-30% della fattura da parte degli istituti di credito, il Superbonus che alla collettività costerà qualcosa come 90 miliardi in buona parte è andato alle banche. Questo è stato il governo Conte”.

Tassare gli extraprofitti, sottolinea il sottosegretario, è “un provvedimento di buonsenso” che “non metterà in difficoltà le banche, gli investitori possono stare tranquilli”. La misura, spiega, “nasce dall’esigenza di equilibrare il sistema del credito: un mercato equilibrato è dove si incontrano domanda e offerta di risparmio e investimento”, mentre ora si registrano “due tassi di riferimento molto distanti tra loro, quelli di accesso al credito e quelli riconosciuti quando si versa. un fattore di grosso squilibrio”. Quindi con il prelievo sugli extraprofitti “non solo un si fa una operazione di giustizia ma si riduce anche una stortura di questo genere”.

Concetti ribaditi anche nell’intervista al quotidiano diretto da Marco Travaglio. “Rispetto ai precedenti, questo Governo non risponde agli interessi delle banche. Se dicono che non sapevano niente sono scorretti perché erano stati informati a più riprese, con questa norma andiamo a colpire le banche furbe che in questi mesi hanno fatto utili record. C’è totale compattezza con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, è lui che ha scritto la norma”. “Siamo intervenuti -spiega l’esponente dell’Esecutivo- su una stortura che creava un disequilibrio di mercato. In primo luogo c’erano alcune banche che si comportavano bene e altre meno: alcuni istituti hanno allineato gli interessi attivi a quelli passivi e quindi hanno realizzato minori utili di quelli che non lo hanno fatto. Così noi andiamo a tassare il differenziale tra i tassi applicati a famiglie e imprese e per chi deposita soldi. Noi vogliamo tassare le banche che hanno usato questo meccanismo penalizzando chi non lo faceva. Che un differenziale ci sia è normale, che sia troppo ampio invece no, è un problema. Non c’è uno scontro tra Governo e banche, non c’è alcuna volontà punitiva”.

«Lo Stato, quando le banche sono state in difficoltà, è intervenuto. Basti guardare quante iniezioni di capitale sono state fatte per Mps. Il Mef ha già individuato la soglia massima di tassazione dello 0.1% dell’attivo di ogni istituto di credito. È giusto chiedere alla banche di fare la loro parte». L’ha affermato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, ospite della trasmissione In Onda su La7.

«Lo scossone era abbastanza prevedibile. Ma è bene anche ricordare che da un anno a questa parte la Borsa italiana è aumenta del 17%, Mps segna un +27%, Bpm +20%, Intesa +10%, UniCredit +60%. Abbiamo inoltre assistito a una escalation dei tassi passivi dei mutui e a una remunerazione pari a zero dell’attivo dei conti correnti. Con la lettura del decreto sono certo che vi sarà molta più tranquillità, anche da parte del mondo bancario, per questa iniziativa che è molto equilibrata».

«In attesa di monitorare gli effetti della tassazione sugli extraprofitti bancari, segnalo la necessità di porre un fine agli “approfitti” dei giganti del web”. A sottolinearlo Riccardo Zucconi, parlamentare di  FdI. «Già nel 2019 avevo presentato a nome di FdI una proposta di legge che interveniva per aumentare la web tax dal 3% al 6% e per destinare i relativi fondi al settore, creando competitività», ha spiegato. Nella stessa pdl aveva «inserito di limitare al 12% il tetto massimo delle commissioni sulle prenotazioni turistiche on line, commissioni che ricadono sui clienti di alberghiero e B&b». Per Zucconi, «i giganti del web, al di là della loro sede legale e fiscale, devono invece avere gli stessi obblighi di tutte le altre aziende italiane». Questo, «anche perché operano spesso in regime di monopolio e perché le tasse devono essere pagate là dove si generano gli utili».

La misura sugli extra profitti bancari «ha un’unica finalità reperire risorse per affrontare le vere emergenze del paese». A a “Controcorrente” su Retequattro Il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo è stato netto. «È un provvedimento – spiega – in linea con i provvedimenti analoghi che sono stati assunti in diversi Paesi europei. Noi viviamo in un’epoca molto complicata, un’epoca in cui i nostri cittadini sono passati da una crisi energetica con tutte le conseguenze sul portafoglio degli italiani all’attuale situazione dove la reiterata decisione dell’Europa di aumentare i tassi ha messo in condizione di oggettiva difficoltà tantissime famiglie».

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