Al Teatro Brancaccio di Roma, fino al 10 novembre, in scena Cabaret di Arturo Brachetti e Luciano Cannito

Chi non fosse stato il 18 ottobre alla prima di “Cabaret” al teatro Brancaccio di Roma avrà tempo fino al 10 novembre per vedere questo meraviglioso musical la cui regia è firmata da Arturo Brachetti e Luciano Cannito.

L’opera è tratta da un romanzo di Christopher Isherwood con musiche di John Kander, parole di Fred Ebb e libretto di Joe Masteroff.

La produzione di Broadway del 1966 ebbe un grande successo ed ispirò l’omonimo film del 1972 e numerose altre produzioni successive tra cui quella che potrete voi fruire, presentata da Fabrizio Di Fiore Entertainment.

Siamo negli anni 30, la soglia degli anni 30. Assisterete in sala allo scoccare del 1930! Parteciperete al veglione al al Kit Kat Klub di Berlino.

In città è appena arrivato un americano, un giovane romanziere alla ricerca di ispirazione.
Il suo nome è Cliff Bradshaw. Attraverso una conoscenza fatta in treno con il tedesco Ernst Ludwig, Cliff troverà un posto dove trovare una stanza da affittare e gli si apriranno le porte della vita notturna di Berlino.

La Berlino degli anni 30 è una città dove si balla e ci si diverte sull’orlo della caduta e del precipizio.
Follia, lussuria, dissolutezza. Si capisce che a breve avverrà qualcosa. Che noi sappiamo essere la salita al potere del peggior male dello scorso secolo, il nazismo.

Ma nel mentre ci si dimena sulle note ritmate della musica del cabaret, nella pista da ballo del Kit Kat
Klub dove lo scrittore incontra e si innamora di Sally Bowles, artista che si esibisce nel locale.

Parallelamente a questa storia d’amore, ne nasce un’altra: quella fra l’anziana affittuaria dove vive Cliff, Fräulein Schneider, e il suo vecchio spasimante ebreo, Herr Schultz, un delizioso fruttivendolo.

Queste storie d’amore non avranno lieto fine.

La violenza politica, la salita al potere di idee razziste ed intolleranti non possono non ripercuotersi in queste esistenze fragili e delicate

L’opera che vedrete al Brancaccio è divisa in due atti come nella drammaturgia originale. Arturo Brachetti che firma la regia si ritaglia anche il ruolo del maestro di cerimonie Emcee, anima del cabaret. Sally Bowles è interpretata da una convincente Diana Del Bufalo. Cliffford Bradshaw è il bravissimo Christian Catto, Fraulein Kost è Giulia Ercolessi, Herr Shultz è Fabio Busotto, Ernst Ludwig è Nicoló Minonzio. Un cast che lavora in maniera precisa e affiatata. Per loro e per il corpo di ballo continui applausi meritatissimi a scena aperta.

Ottime le voci, ottima di recitazione. Costumi e coreografie complesse.

Il palco è diviso trasversalmente in due piani: nel piano alto una band dal vivo orchestra tutto il musical.

La batteria è di Gianmarco Careddu, il contrabbasso Ermanno Dodaro, il clarinetto e il sax contralto sono suonati da Paolo rocca, al pianoforte invece Roberto Rocchetti.

Un grande gioco di squadra che lascia però l’amaro in bocca, con la scena finale che allude alle camere a gas.

Barbara Lalle

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