Caivano, il governo Meloni mantiene parola data: ‘Arriva il reato di stesa, giro di vite sulla messa in prova, via al centro sportivo Delphinia’

La politica e il Governo sono tornati ad accendere i fari sulle dinamiche criminali che, negli scorsi mesi, si sono drammaticamente manifestate nel nostro Paese. E, in occasione della presentazione del progetto di riqualificazione e ristrutturazione dell’ex centro sportivo Delphinia a Caivano, luogo dove sono avvenuti gli episodi di violenza nei confronti delle due cuginette minorenni, è intervento  il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano.

Nella legge di conversione del decreto su Caivano – ha spiegato il sottosegretario – «il governo immagina di inserire disposizioni suggerite da chi quel territorio lo conosce: in particolare, una pratica abbastanza diffusa che è la cosiddetta ‘stesa’, ossia procedere in armi sparando a dimostrazione di una sorta di predominio sul territorio.

«Per i minori – dice Mantovano – attualmente il Codice prevede la messa alla prova con una finalità positiva. Ma questa sarà un’alternativa non assoluta e in presenza di reati gravi, come l’omicidio, la messa in prova non sarà immediata». Al sottosegretario non sono piaciute le critiche sulle norme penali del decreto, perciò nel presentare la stretta su una delle misure alternative alla detenzione insiste: «Se qualcuno uccide una persona e non ha il minimo di percezione della gravità del suo gesto, c’è il rischio che episodi del genere si ripetano. Quindi è una disposizione a favore dei minori per richiamare il senso di responsabilità». Non è, però, continua Mantovano, una valutazione «negativa» dell’istituto della messa in prova. Affermando che il testo è in elaborazione presso il ministero della Giustizia, e quindi ancora non definito, Mantovano parla di «rimodulazione»: invece di «uscire dal carcere minorile a breve distanza dalla consumazione di un reato come l’omicidio, si immagina una permanenza nell’istituto in un tempo più congruo per rendere il minore più consapevole del reato commesso».

È contrario al nuovo intervento penale il Pd, che con Debora Serracchiani e Alfredo Bazoli attacca il governo: «Continuano a mettere norme penali nei decreti, in commissione al Senato in nessuna audizione è emersa questa necessità. Sulla messa alla prova – dicono – si opera uno stravolgimento di cultura penale».

Per quanto riguarda il recupero del Delphinia, impegno assunto dalla premier Giorgia Meloni durante la visita a Caivano del 31 agosto, il governo ieri ha dichiarato chiusa la “fase 1” – la bonifica ad opera del Genio militare con 300 metri cubi di detriti raccolti e il completamento, entro il 21 novembre, da parte dei Carabinieri Forestali, del parco esterno attrezzato -. E ha annunciato l’inizio della “fase due”, la ricostruzione del centro sportivo.

A fianco a Mantovano c’erano il ministro dello Sport Andrea Abodi, il commissario di governo Fabio Ciciliano, il presidente del Cda di Sport e Salute Marco Mezzaroma e l’amministratore delegato dell’ente, Diego Nepi.

Chiuso il progetto di fattibilità, si passa all’assegnazione dei lavori per un totale di 9,3 milioni di euro. L’1 dicembre è promesso l’avvio dei lavori, la consegna il 31 maggio, prima delle elezioni europee.

Insomma, l’investimento del governo è politico oltre che economico. E anche il progetto è diventato più ambizioso di quanto si prevedesse all’inizio: 41 diverse attività sportive praticabili tra cui anche arrampicata e skateboard, due campi da tennis, tre da padel, uno da calcio, un playground, pista per l’atletica, una ciclabile collegata sia al Parco Verde sia al centro di Caivano. E soprattutto la piscina teatro delle violenze rimessa a nuovo con vetrate che la rendono trasparente anche dall’esterno, a voler indicare, spiega Nepi, il cambio di prospettiva tra le violenze che avvenivano nel degrado e il nuovo corso.

«Si tratta di un modello replicabile», spiega il ministro dello Sport Andrea Abodi. L’idea, insomma, è di portare il modello-Caivano anche in altre zone del Paese e in particolare del Sud Italia. Replicabile è sia la governance con un commissario ad hoc sia il modello finanziario misto: recupero di risorse stanziate e mai usate, fondi freschi e sponsorizzazioni di imprese pubbliche e private. Con la prospettiva di una gestione in cui entrino le Fiamme Oro della Polizia di Stato.

La sensazione è che la parte del leone tocchi a “Sport e Salute”, che ha avviato una ricognizione delle strutture sportive in disuso nelle aree fragili. Per quanto riguarda Caivano, inoltre, Mantovano ipotizza anche che il periodo di commissariamento del Comune per infiltrazioni mafiose potrebbe andare oltre i 18 mesi perché la «bonifica» deve arrivare anche nelle istituzioni locali.

Dl Caivano, più tempo in carcere per i minori accusati di omicidio. Lo ha comunicato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano nel corso della presentazione a Palazzo Chigi del progetto di riqualificazione del centro Delphinia di Caivano: il polo sportivo abbandonato del Parco Verde che a maggio prossimo, secondo il cronoprogramma, sarà restituito alla fruizione pubblica.

“La riqualificazione del centro Delphinia è un intervento concreto a fronte di un’area degradata ma anche la realizzazione di un modello, di un progetto pilota da utilizzare per tutte le Caivano disseminate sul territorio nazionale”, ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

“L’operato del governo Meloni rispetto alle troppe zone franche che allignano in Italia è contraddistinto dalla seguente consegna: pugno di ferro e guanto di velluto. Pugno di ferro contro la criminalità e l’illegalità e guanto di velluto nei confronti delle comunità ferite. È in questo senso che si colloca il progetto di riqualificazione presentato oggi del centro sportivo Delphinia, a Caivano: dove un tempo c’erano degrado, violenza e sostanze stupefacenti, grazie al governo Meloni sorgeranno infrastrutture, luoghi di incontro per la comunità e iniziative sportive”, dichiara il senatore Sergio Rastrelli, commissario cittadino di Fratelli d’Italia a Napoli.

“Su Caivano il governo Meloni rispetta gli impegni presi con i cittadini. Lotta al degrado, alla delinquenza, alle zone franche è la stella polare del progetto di riqualificazione di questo comune. Lo confermano le parole pronunciate oggi dal sottosegretario Mantovano in occasione della presentazione a Palazzo Chigi del progetto di riqualificazione del centro sportivo Delphinia. L’obiettivo è trasformare una periferia degradata in luogo in cui coltivare il talento dei suoi cittadini. Lì dove esisteva solo violenza, desolazione, abbandono, il nostro esecutivo è intervenuto accendendo una luce, creando spazi per le famiglie, combattendo la criminalità ed educando alla legalità”, dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, commissario regionale di FdI della Campania.

“Il governo Meloni rispetta la parola data e fa di Caivano un simbolo di legalità. Come confermato oggi dalle parole del sottosegretario Mantovano, durante la presentazione a Palazzo Chigi del progetto di riqualificazione del centro Delphinia, questo esecutivo porta avanti una lotta senza quartiere contro degrado e delinquenza. La rotta è trasformare Caivano in un luogo in cui non c’è più spazio per violenza e desolazione. Siamo costantemente al lavoro per educare i nostri giovani al rispetto delle regole, combattendo la criminalità organizzata lì dove è più forte”,  dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Giulia Cosenza, vicepresidente della commissione Cultura di Palazzo Madama.

«Da quando Meloni è venuta a Caivano, lo spaccio è quasi scomparso». Don Patriciello conferma la svolta di Caivano dopo l’intervento del governo, e che il buonismo d’accatto non salva e non redime, perché solo una effettiva e risolutiva presenza dello Stato può cambiare le cose e estirpare dalle radici malaffare e paura quotidiana.  Eppure, la «sinistra indispettita non gli perdona», letteralmente, di aver «aperto le braccia a Giorgia Meloni». Lo ha detto don Patriciello in un’intervista al Corriere della sera in cui ha rivelato tutta l’ipocrisia e il doppiopesismo di una certa cerchia dem che, anziché preoccuparsi della bomba sociale di Caivano – ridotto a un ghetto abbandonato dallo Stato nelle mani di spacciatori e criminali violenti – si premurava di commentare e speculare sulla visita del premier nel quartiere simbolo di degrado e presidio dell’illegalità, con tutto il suo carico umano di tragedia quotidiane.

«Da quando la Meloni è venuta a Caivano hanno intensificato la presenza della polizia e dei carabinieri in piazza, e lo spaccio non dico che sia finito del tutto, ma è diminuito notevolmente». Il che dimostra, come ha sottolineato a stretto giro don Patriciello, che «se ci fossero più vigili urbani. Più forze dell’ordine, probabilmente tante cose che vedono i bambini come vittime non accadrebbero». Una sferzata alla sinistra, assestata con un rilievo della realtà dei fatti, e che fa scattare l’associazione di idee con le parole di Roberto Saviano, per il quale l’intervento del governo a Caivano era stato solo «un’inutile sceneggiata di propaganda».

Don Patriciello, le sue parole pesano come pietre: ‘E voi che avete criticato l’intervento del governo e delle forze dell’ordine, vergognatevi”. Basterebbero queste inequivocabili parole scritte da don Patriciello per stendere un velo pietoso su una sinistra ciarliera che ha aperto uno scontro politico anche sulla formulazione del dl Caivano voluto dal governo Meloni’, criticando e ritenendo inutile l’operazione a largo raggio del governo.

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