A Sanremo la leggenda Cat Stevens

 Una delle leggende della musica mondiale sul palco dell’Ariston

Cat Steven è nato a Londra nel 1948 con il nome di Steven Dimitri Georgiou ed è autore di brani celeberrimi come ‘Moonshadow’ e ‘Father and son’.   Ha fatto scalpore con la sua conversione alla fede musulmana nel 1977.  Da allora si fa chiamare Yusuf Islam, è stato premiato con il ‘World Social Award’ e come ‘Man of Peace’ dal comitato per l’assegnazione del Nobel per il suo impegno umanitario a favore dei bambini vittime di guerra. Figlio di padre greco-cipriota e madre svedese, tra il 1970 e il 1974 ha firmato gli album che lo hanno consacrato come il più grande tra i cantautori della sua generazione: Wild World, Hard Headed Woman, Where do the Children Play e Father and Son, rilanciata dai Boyzone negli anni ’90. Ma è stato l’album Teaser and the Firecat nel 1971 a consacrarlo come star, con canzoni come Morning has broken, Peace Train e Moonshadow. Voce calda e potente, suoni di chitarra cristallini in primo piano, testi tra amore e misticismo: questi gli ingredienti dei dischi storici di un artista poco convenzionale ma di grande talento. A causa della sua conversione all’Islam, Stevens si è spesso trovato in situazioni che hanno scatenato polemiche e incidenti diplomatici. Nel 2004 ad esempio, gli venne negato l’ingresso negli Stati Uniti perché il suo nome era nella lista degli indesiderati dopo l’attacco alle Torri Gemelle.

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