Diffamazione: testo al Senato. Polemiche su norme web

E’ iniziata nel primo pomeriggio di oggi, a  palazzo Madama la discussione generale sul ddl che riforma il reato di diffamazione,  che ieri aveva ottenuto l’ok in Commissione giustizia,. Dopo gli interventi dei relatori Filippo Berselli (Pdl) e Silvia Della Monica (Pd), è iniziato il dibattito. Se ieri l’unanimità è stata facilmente raggiunta, nella discussione di oggi ferve la polemica.  A destare perplessità la parte del ddl, che elimina il carcere per i giornalisti, salvando così il direttore del ‘Giornale’ Alessandro Sallusti, ma inasprisce di molto le multe e le sanzioni per stampa e web. “Il testo al Senato è una minaccia per la libera informazione e per testate e siti web. Deve tornare in commissione. Non ha senso colpire tutti i giornalisti per salvarne uno”, commenta Paolo Gentiloni (Pd), suggerendo di stralciare la norma ‘salva Sallusti’ e di inserirla in un decreto in conversione. Critico anche Vincenzo Vita (Pd) secondo cui sul fronte dle web il testo attuale “verrebbe messo sotto scacco dalla Corte di giustizia europea”. Polemiche anche dal Pdl. “Non si può legiferare in modo così affrettato su una materia così complessa che riguarda anche le nuove frontiere dell’informazione. Quindi, in dissenso dal mio gruppo, voterò contro il ddl sulla diffamazione”, annuncia il senatore Pdl Raffaele Lauro. Intanto è bufera anche sull’editoriale con cui Alessandro Sallusti ha commentato le motivazioni della Cassazione sulla sua condanna. Il direttore del ‘Giornale si rivolge ai “signori Grassi e Bevere (magistrati della Cassazione ndr), che a suo dire sono delle “mani indegnea cui è stata affidata la giustizia ed autori di una sentenza che è una vera infamia con motivazioni delinquenziali”. “Sono attacchi inaccettabili”,  commenta il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti, in apertura del plenum esprimendo solidarietà al primo presidente e ai magistrati della Cassazione.

 

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