Stop al pesce fresco in grigliate e fritture: da oggi inizia il fermo pesca che porterà il blocco delle attività della flotta italiana per l’estate. Il provvedimento inizierà dal mare Adriatico e interesserà inizialmente l’area costiera che va da Trieste a Rimini. “Questo blocco – spiegano da Coldiretti ImpresaPesca- è necessario per permettere il ripopolamento delle specie ittiche sovrasfruttate e salvare le marinerie tricolori dal collasso per le reti sempre più vuote, con la produzione in calo costante ormai da diversi anni”. Così per 43 giorni consecutivi, dal 16 luglio fino al 27 agosto, non si troveranno reti italiani in acqua. “Si ritornerà in mare – precisa la Coldiretti – nelle dieci settimane successive ma la ripresa l’attività sarà però limitata a tre giorni”, come già avvenuto lo scorso anno. Il fermo è una necessità per salvare il settore ittico anche se si ripercuoterà, negativamente, sui tanti vacanzieri che affollano le spiagge adriatiche. “Il rischio – precisa Impresapesca Coldiretti – è di ritrovarsi nel piatto, soprattutto al ristorante, un prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove in questo momento non è in atto il fermo pesca (Tirreno e Sud Adriatico)”.Da Pesaro a Bari l’interruzione dell’attività di pesca inizierà dal 6 agosto fino al 17 settembre mentre da Brindisi a Imperia dal 3 settembre al 2 ottobre. Nelle regioni Sardegna e Sicilia l’interruzione ha durata di almeno trenta giorni ma è disposta con provvedimento regionale.La classifica dei pesci più acquistati dagli italiani, secondo un analisi di Coldiretti su dati Ismea, vede appaiati al primo posto mitili (cozze, ecc.) e orate, con quasi il 9% a testa dei consumi, davanti ad alici (6,8%), spigole (6,5%), vongole (4,7%), polpi, trote, salmoni, naselli e merluzzi, calamari.
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