Movimento Cinque Stelle, scoppia il caso Giulia Sarti

 Un passo indietro come segno di protesta. E’ questa la decisione presa dalla deputata M5s Giulia Sarti dopo la decisione da parte dei giudici di archiviare la posizione dell’ex fidanzato dopo la denuncia fatta da lei stessa sulla vicenda dei mancati bonifici al fondo per il microcredito.

 A seguito delle notizie – dichiara la Sarti riportata da Sky TG24 – riportate sulla stampa in merito alla richiesta di archiviazione per la querela da me sporta nei confronti di Andrea Tibusche Bogdan, annuncio le mie dimissioni da presidente della Commissione Giustizia della Camera e, a tutela, del M5s mi autosospendo. Preciso che né Ilaria Loquenzi, né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino nell’affrontare una situazione personale delicata.

Giulia Sarti è laureata in giurisprudenza e fa parte dell’Associazione ‘Casa della Legalità e della Cultura’, impegnata nel contrasto alle mafie. Entra nel Movimento 5 Stelle il 13 dicembre 2007, quando aderisce al meetup di Bologna.[1] Nei primi mesi di attivismo ha portato avanti il gruppo Qui Bologna Libera, in cui si è cimentata con le prime interviste ai politici.[3]

Alle elezioni regionali in Emilia-Romagna si è candidata al Consiglio regionale, mentre alle elezioni amministrative del 2011 si è candidata al Consiglio comunale di Rimini: in entrambe le occasioni non è stata eletta.

Alle elezioni politiche del 2013  viene eletta alla Camera dei Deputati, nelle liste del Movimento 5 Stelle  nella circoscrizione Emilia-Romagna.

Alle elezioni politiche del 2018 viene rieletta deputata.

Il 21 giugno 2018 viene eletta Presidente della 2ª Commissione permanente Giustizia della Camera dei deputati.

Il 26 febbraio 2019  si dimette dalla carica di Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei deputati e si autosospende dal suo partito, in seguito alla richiesta di archiviazione nei confronti della querela da lei sporta nei confronti di Andrea Bogdan

Nel febbraio del 2018 è stata coinvolta nel caso che vedeva alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle, i quali dichiaravano di restituire allo Stato parte del proprio stipendio, annullare il proprio pagamento dopo aver fotografato la prova dello stesso. L’inchiesta del programma televisivo ‘Le Iene’  ha fatto emergere mancati versamenti al fondo per il microcredito per oltre 20.000 euro.  A seguito della notizia, la Sarti si è dichiarata all’oscuro di tutto, denunciando l’ex fidanzato per appropriazione indebita. Ciononostante, ha deciso di autosospendersi dal movimento e di rinunciare al seggio parlamentare qualora non venisse accertata la sua estraneità ai fatti. Il 26 febbraio 2019 si è dimessa dalla Presidenza della Commissione Giustizia della Camera.

 Gli approfondimenti avevano portato alle responsabilità dell’ex fidanzato Bogdan, il quale ha dichiarato di aver agito all‘insaputa della compagna. Ma ora la Procura ha deciso di chiedere l’archiviazione per l’uomo. Una decisione che ha lasciato molta amarezza nella deputata grillina come conferma anche il suo legale riportato da Sky TG24: “La circostanza che lascia più amarezza personale in capo alla mia assistita consiste nella tesi, convalidata o comunque non smentita dal pm, che l’indagato fosse un collaboratore della mia assistita, anziché il suo convivente. Questi, come è stato accertato, gestiva in piena autonomia il conto bancario della deputata e decise da sé di non inviare alcuni bonifici al fondo per il microcredito. La Procura ha ritenuto che non fossero condotte per le quali esercitare l’azione penale. Attendiamo con serenità e fiducia le determinazioni del Gip“.

“Sarti si è probabilmente coperta dietro il mio nome con l’allora compagno, se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l’avrei immediatamente riferito al Capo politico e ai Probiviri. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento, come sanno tutti”, ha dichiarato il portavoce del premier Conte Rocco Casalino.

Arianna Manzi

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