In una delle rare proteste cittadine nella Cina comunista, circa 400 tra familiari dei dispersi e sfollati si sono concentrati ieri nella città portuale del nord della Cina in cui il 12 agosto è esploso un deposito di sostanze chimiche, provocando 114 morti e la devastazione dell’intera area industriale e abitativa. Più di 90 persone sono disperse. Le autorità hanno riconosciuto solo ieri che nel magazzino c’erano 700 tonnellate di cianuro di sodio e hanno ordinato l’evacuazione della zona.
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