ROMA. Il lavoro, coordinato dalla procura di Roma, che nel 2014 ha portato al sequestro di beni per 1,4 miliardi di euro è avvenuto in un contesto di “carenza di risorse,di personale amministrativo e di strumenti informatici”, condizioni che “rallentano l’attività della Procura”. A spiegarlo il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, intervenendo all’inaugurazione dell’anno giudiziario, per il quale “è chiaro, però, che la diminuzione delle risorse non può continuare all’infinito”.
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