Renzi e Quirinale: incontreremo tutti per nome condiviso

Al via martedì alle 9:30 nella sede del Pd le consultazioni per il prossimo presidente della Repubblica. Alle 19 la delegazione del Pd incontrerà Forza Italia. Il Partito Democratico è ancora in attesa di una risposta da parte del Movimento Cinque Stelle. “Il Pd ci ha convocato al Nazareno per il presidente della Repubblica. La risposta la daremo stasera durante la Notte dell’onestà in piazza del Popolo” a Roma”,   annunciano su Twitter Luigi Di Maio, Roberto Fico e Alessandro Di Battista, membri del direttorio del Movimento 5 Stelle. Il M5S è l’unico partito a non avere ancora dato una risposta al Pd in merito alle consultazioni sul prossimo presidente della Repubblica. Alla ‘Notte dell’onestà’ è atteso anche Beppe Grillo.  Matteo Renzi ostenta sicurezza e non teme che si saldi un fronte contro il suo candidato alla presidenza della Repubblica. “Cercheremo un nome condiviso e rappresentativo degli italiani”, è il metodo con cui il Pd, da lunedì, avvierà le consultazioni tra i suoi parlamentari e con tutti i partiti politici per arrivare giovedì mattina ad indicare il candidato da votare. La partita del Colle entra nel vivo anche se l’obiettivo del premier è tenere coperto fino all’ultimo il vero candidato alla presidenza della Repubblica. Ma è difficile che lunedì, quando Renzi incontrerà i gruppi del Pd, e soprattutto martedì, quando vedrà tutti i partiti  non comincerà a delinearsi il profilo su cui punta il leader Pd per mettere a segno una partita delicatissima. E per evitare il fallimento del 2013, quando in uno psicodramma crescente furono impallinati prima Franco Marini e poi Romano Prodi, il premier deve sminare il campo e togliere pretesti ai franchi tiratori. La fronda anti-Nazareno irrita non poco il vertice dem che solo al termine degli incontri con i partiti deciderà se votare fino alla quarta chiama scheda bianca o schierare un nome che eviti complotti. “Non ci sarà nessuna saldatura bisogna lavorare e lavoreremo per costruire una proposta condivisa nel metodo e nell’esito”. Davanti ad una serie di rischi e variabili, il Pd mette a punto il metodo ed i tempi prima di uscire allo scoperto con i nomi. Lunedì alle 9, proprio per dimostrare la volontà di partire dai Dem, Renzi riunirà prima i deputati e poi i senatori. Mentre da martedì, a differenza di quanto deciso alla direzione la scorsa settimana, sarà lui a guidare la delegazione dem che incontrerà tutti i partiti per un giro di orizzonte  per ragionare sul metodo e sulla modalità di elezione per arrivare ad un’ampia convergenza su un nome condiviso e che rappresenti gli italiani. Sempre martedì il leader Pd incontrerà Silvio Berlusconi, che scalpita per conoscere almeno una rosa di quirinabili. Cade però uno dei paletti messi da Angelino Alfano, che in tarda serata ha visto Renzi a Palazzo Chigi, nella scelta del nome condiviso: “Sarebbe arrogante e velleitario dire no ad un candidato del Pd”, apre il leader moderato in un’intesa ritrovata con il Cav.

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