epa07829900 Counterfeit money captured by the Criminal Investigation Police (PJ) in Operation Deep Money is diplayed at the Judicial Police Building in Lisbon, Portugal, 09 September 2019. In collaboration with EUROPOL, PJ has uncovered one of the largest European networks for counterfeit currencies. Five people were arrested and more than 1,800 counterfeit 50 and 10 euro banknotes seized. EPA/MARIO CRUZ

Statali, al lavoro sull’anticipo del Tfs per i dipendenti pubblici

Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, assicura di essere al lavoro per attivare l’anticipo del trattamento di fine rapporto per i lavoratori statali.

 “Stiamo definendo l’accordo quadro con Abi (l’Associazione delle banche italiane), Inps e lo stesso dicastero dell’Economia per tutelare chi sceglierà di accedere al Tfs/Tfr anticipato con tassi agevolati, affinché, combinati alla misura di detrazione fiscale già riconosciuta, non vi siano aggravi”. Ad assicurarlo è il ministro per la Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, che in post su Facebook tiene a “dare un aggiornamento alle tante persone che mi scrivono per avere novità sull’anticipo del Tfs”.

Il pagamento del Tfr o Tfs per i dipendenti pubblici è una questione che lascia molta amarezza nei lavoratori del pubblico impiego. Il trattamento di fine servizio (TFS), in Italia è una indennità corrisposta, alla fine del rapporto di lavoro, ai dipendenti pubblici statali. Per i dipendenti degli enti locali è talvolta detta “indennità di fine servizio”. Il DL 4/2019 ha previsto la possibilità per i dipendenti pubblici di ottenere un prestito dal settore bancario sino a 45mila euro della buonuscita maturata.

Ma la misura non è ancora attiva perché l’accordo per tutti i dipendenti statali, tra Inps, ABI e Ministero dello Sviluppo e Politiche Sociali sull’anticipo TFS con il decreto n. 4/2019 non è ancora stato effettuato. “Una misura voluta con forza dal governo Conte I e che adesso punto a condurre in porto, nonostante l’immobilismo dei mesi precedenti il mio arrivo a Palazzo Vidoni” scrive Dadone.

Le parole del ministro per la Pa lasciano ben sperare: “Abbiamo trasmesso lo schema di decreto al Consiglio di Stato e siamo in attesa di ricevere dal ministero dell’Economia la bollinatura della relazione tecnica di accompagnamento. Ancora poco e ci saremo”.

“Il governo di centrodestra prima (Lega e Popolo della libertà, cioè Forza Italia e Alleanza nazionale) e quello tecnico poi hanno colpito duramente il pubblico impiego. Proprio sul Tfs/Tfr, tra il 2010 e il 2012, hanno segnato una grave discriminazione tra pubblico e privato, perché i dipendenti pubblici non vi accedono prima di 24 mesi e, a bocce ferme, nei casi di Quota 100, si sarebbe arrivati addirittura a cinque anni” dice Dadone.

“Più in generale – scrive – hanno indebolito la Pa bloccandone le assunzioni e la formazione. Hanno svilito il lavoro pubblico con lo stop alla contrattazione e poi ancora lo hanno dipinto quale mero bacino di furbetti dediti a intascare uno stipendio sicuro senza offrire prestazioni e servizi. Una vera campagna di distrazione di massa”.

“Eppure in questi anni i comuni, le regioni e la macchina dello Stato hanno continuato, pur tra mille difficoltà, a supportare le imprese e i cittadini” prosegue la ministra della Pa. “Voglio dimostrare nei fatti che il pubblico impiego è entrato in una nuova fase fatta di confronto e dialogo, ma anche di merito, disciplina e qualità. Una nuova fase che richiede tempo, perché non si possono disinnescare norme e regole stratificate da oltre 10 anni in appena cinque mesi. Il lavoro pubblico ha e avrà sempre da me tutto l’impegno e l’attenzione che merita”.

 

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