Associazione Enzo Tortora, i Radicali presentano la raccolta firme per la proposta di legge regionale di iniziativa popolare sull'utilizzo di farmaci a base di Cannabinoidi. (Luca Matarazzo, MILANO - 2015-08-13) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Scoperta una pianta che può fare concorrenza alla cannabis

I ricercatori dell’Università Federale di Rio de Janeiro hanno fatto una scoperta rivoluzionaria sulla cannabis, sempre più utilizzata nelle cure di diverse patologie. Hanno infatti trovato il CBD, il cosiddetto cannabidiolo, nei frutti e nei fiori della trema micrantha. Si tratta di un’informazione che potrebbe rappresentare una vera e propria novità su più fronti. Chimici, botanici, biologi e genetisti la stanno studiando per comprendere appieno le implicazioni.

Trema micrantha, la pianta legale come la cannabis

La trema micrantha blume è una pianta rivoluzionaria, la sua composizione può aiutare a bypassare i limiti imposti dalla legge sull’utilizzo della cannabis. A spiegarlo è Rodrigo Soares Moura Neto, coordinatore della ricerca portata avanti dall’Istituto di Biologia (IB) dell’UFRJ.

La norma che regola la vendita di cannabis, infatti, prevede che non debba essere presente una quantità superiore allo 0,2% di THC. La pianta rivoluzionaria scoperta in Brasile potrebbe risolvere ogni tipo di problema perché “non contiene THC”. Ciò significa che non ci sono restrizioni sulla coltivazione e la diffusione. Rappresenta “una fonte più facile ed economica per ottenere il CBD”, ha rivelato il ricercatore. Gli esperti sono quindi al lavoro per capire quale sia il processo migliore per analizzare ed estrarre il cannabidiolo dalla pianta.

La pianta scoperta in Brasile è una vera e propria rivoluzione. La specie tropicale contiene il cannabidiolo e potrebbe una fonte di CBD migliore della cannabis che, come sappiamo, ha delle limitazioni legali per quanto riguarda il suo utilizzo terapeutico.

Quali sono le altre piante alternative alla cannabis

Non solo la cannabis e la trema micrantha blume contengono cannabinoidi. I ricercatori hanno individuato molte piante e diversi funghi che, per proteggersi dal sole e dai parassiti, producono queste sostanze. Alcuni di essi sono usati comunemente in cucina.

  • Pepe nero: il beta-cariofillene, infatti, è sia un terpene che un cannabinoide presente anche nella cannabis.
  • Il cioccolato conterrebbe invece l’endocannabinoide anandamide che, come il THC ha effetti positivi sull’umore.
  • Il tartufo nero contiene l’anandamide, la cosiddetta “molecola della beatitudine”, un ottimo motivo – oltre al sapore – per giustificare il prezzo decisamente elevato.
  • La carota, oltre al famoso e salutare carotene, ha al suo interno un cannabinoide che si chiama falcarinolo.
  • La brassica – che si trova nei cavoli, broccoli, cavolfiori e nelle rape – contiene vitamine, minerali, antiossidanti e l’indolo dietetico. Gli scienziati ne stanno verificando il potenziale antitumorale, antivirale, antibatterico ed immunomodulatore.
  • La curcuma contiene la curcumina, un endocannabinoide con benefici antinfiammatori.
  • Il luppolo (sì, quello presente nella birra) contiene cannabinoidi tradizionali.
  • La pianta del tè, con le catechine, fa bene alle ossa, al cuore ed è un antiossidante.
  • Il peperoncino contiene la capsaicina. Non ha solo un piacevole gusto piccante, ma è utile contro il dolore e rafforza il sistema immunitario.

Insomma, la cannabis non è l’unica pianta che contiene cannabinoidi. Ce ne sono tante altre che non hanno le stesse limitazioni di utilizzo. Una notizia che potrebbe avere diverse implicazioni in diversi settori.

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