Martedì 17 giugno, il pubblico di Schermi di Piombo si è ritrovato al cospetto di un’altra serata densa di emozioni e riflessioni: la proiezione di Hammamet di Gianni Amelio, film che scava nel tramonto esistenziale e politico di Bettino Craxi, ha acceso il dibattito ancor prima dei titoli di testa. Un talk introduttivo con ospiti d’eccezione come Stefania Craxi, Gianluigi Paragone, Andrea De Priamo e altri, ha creato un ponte diretto tra la realtà e la finzione, tra il Craxi storico e quello cinematografico.
Una serata dal forte impatto emotivo
L’atmosfera al Eur Social Park era densa. Non solo per l’attesa verso il film, ma per l’intensità con cui Stefania Craxi ha ricordato il padre, difendendone l’eredità politica e umana con parole vibranti. Lo ha descritto come “una figura non controversa ma coraggiosa e schietta, con i piedi nella Storia risorgimentale e lo sguardo rivolto al futuro”. A suo dire, Craxi è stato “un perseguitato, colui che ha pagato per tutti”. La senatrice ha tenuto a sottolineare come “non si debba confondere le mazzette con il finanziamento illecito ai partiti”, offrendo una chiave di lettura alternativa sul sistema politico italiano di quegli anni.
Il film: l’uomo prima del politico
Hammamet, uscito nel 2020, racconta un Craxi ormai al crepuscolo, riflessivo, fragile, ma anche affettuoso e burbero, lucido e affaticato. Non più solo leader politico, ma marito, padre e nonno. Commovente il suo legame con il nipote, struggente la severità verso il figlio, e toccante il rapporto con la figlia (ribattezzata “Anita” nel film) – in un gioco di specchi tra verità e rappresentazione che ha emozionato profondamente gli spettatori.
Pierfrancesco Favino firma un’interpretazione straordinaria, capace di restituire con impressionante somiglianza fisica e mimica il Craxi degli ultimi giorni. Il trucco, la voce, i silenzi e persino la camminata lo rendono quasi indistinguibile dall’originale. Girato nella vera casa tunisina di Craxi, il film aggiunge un ulteriore livello di realismo alla narrazione.
Momenti che lasciano il segno
A colpire particolarmente è la scena dell’incontro con un politico – forse Francesco Cossiga – in cui Craxi torna ad essere tagliente, ironico, pronto alla battuta anche sulle sue stesse vicende giudiziarie. Ma è nel ricordo dell’episodio di Sigonella che l’orgoglio del leader socialista esplode: quel braccio di ferro con gli americani nel 1985, in cui Craxi rifiutò di cedere alla richiesta USA di prendere in custodia i terroristi dell’Achille Lauro, viene raccontato con fierezza, diventando simbolo di sovranità e dignità nazionale.
Anche Gianluigi Paragone ha elogiato quell’atto di forza e lucidità, mentre Andrea De Priamo, presente alla serata, ha voluto tracciare un parallelo con il presente, sostenendo il ruolo di mediazione dell’Italia nel contesto israelo-palestinese e ricordando la spinta di Craxi verso il presidenzialismo già negli anni ’70.
Oltre il giudizio, la memoria
L’evento non è stato un’assoluzione, né un’agiografia. Piuttosto, un invito a guardare con maggiore complessità la figura di Bettino Craxi. Un uomo che ha attraversato la storia italiana con forza e contraddizioni, e che ora, attraverso il cinema, viene restituito alla collettività in una veste più intima e forse più umana.
La rassegna Schermi di Piombo, ideata da Leonardo Scuderi e condotta dalla giornalista Angela Camuso, continua ad offrire occasioni rare per un confronto tra memoria e immaginario. Il pubblico, ancora una volta, ha risposto con entusiasmo e partecipazione. Il prossimo appuntamento è fissato con Giovanni Falcone di Giuseppe Ferrara – un altro tassello del nostro passato, un’altra occasione per guardare al presente con occhi più consapevoli.
Ingresso gratuito ogni martedì, dalle 19:00 alle 00:00, presso l’Eur Social Park – viale di Val Fiorita. Un viaggio nella memoria italiana che merita di essere vissuto fino in fondo.
Marco Zucchi