Salvini, e il piano B per Luca Zaia

Salvini afferma che per Luca Zaia c’è un piano b. “In Veneto conto che ci sarà una buona guida leghista”, ha assicurato il vicepremier Matteo Salvini, parlando a margine con i giornalisti dell’evento “L’Italia dei Sì 2023-2032 – Progetti e grandi opere in Italia e in Veneto” che si è tenuto a Padova.

“In Veneto conto che ci sarà una buona guida leghista come c’è da tanti anni a questa parte. Da segretario della Lega”, ha proseguito il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, “proporremo uomini e donne in grado di guidare questa terra straordinaria e sono convinto, siccome si vota da più di un anno, che la scelta sarà leghista. Con Zaia, quella sul terzo mandato è una battaglia comune”.

Insomma, Salvini vorrebbe che Luca Zaia venisse “rieletto in Veneto”. Ma se questo non dovesse accadere, se non passerà il terzo mandato il governatore veneto non potrà più essere candidato alla guida della Regione, ha spiegato il vice premier. A questo punto, “io un’idea ce l’ho. Zaia potrebbe fare tutto quello che vuole. Ovviamente lui ama il Veneto”. Ma attenzione, ha sottolineato Salvini, “se portiamo a casa l’autonomia, le Olimpiadi, le ristrutturazioni e altri progetti suoi e della Regione, visto che nei prossimi anni molte iniziative passano per l’Europa, diciamo che sarebbe utile un difensore del Veneto in terra d’Europa”. Fare, in pratica, il commissario Ue, divenendo una sorta di ambasciatore a Bruxelles del Veneto..

Anche perché, d’altro canto, la strada per riconquistare una terza volta la prestigiosa sede di Palazzo Balbi a Venezia sul Canal Grande non è un’ipotesi percorribile, cosa che Salvini ieri ha chiarito definitivamente: “Se gli altri hanno detto di no è chiaro che da soli non ce la possiamo fare. Se il 90% dei partiti è contro…”. Ed in effetti quindici anni di governo con la stessa persona sono tanti, come ha fatto notare Tajani.

Il vicepremier le ha provate tutte presentando la proposta sia in Commissione che in Aula, senza esito. E non è solo la minoranza ad essere contro ma anche la maggioranza di centro-destra. Zaia non può certo dire che il suo segretario federale non le abbia provate veramente tutte, esponendosi anche all’interno del governo.

E se Fratelli d’Italia è stata sempre contro il Terzo mandato anche Forza Italia -con Antonio Tajani- sente odor di competizione per le Europee e quindi ribadisce il no al terzo mandato e addirittura attacca cercando di candidare Flavio Tosi, ex sindaco di Verona ex Lega, in Veneto il prossimo anno. Tosi è infatti coordinatore azzurro in Veneto.

Dal canto suo Luca De Carlo, possibile candidato di FdI in Veneto getta acqua sul fuoco: “Finiamola qui con questa stucchevole caccia al governatore a 385 giorni dalle elezioni. L’unica cosa che i veneti ci chiedono è di essere uniti”.

Ma qui la partita è aperta con Salvini che ha dichiarato qualche giorno fa che “il Veneto è e rimarrà orgogliosamente leghista”.

Del resto l’interessato, e cioè Zaia, ha dichiarato: “Non ho l’ansia e non perdo il sonno per il terzo mandato” e per il suo futuro “lo programmerò io, quando sarà ora”. Una risposta secca al segretario che lascia trasparire l’irritazione del governatore che però dovrebbe capire che la politica è servizio comunitario e non privilegio personale e che in democrazia esistono delle regole e dei rapporti di forza da rispettare.

Salvini non vuole neanche parlare di “rischio debacle” della Lega alle prossime elezioni europee e ha detto a chiare lettere ai giornalisti: “La Lega crescerà, parliamo di cose belle”.

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