Basilicata e Pd: ‘Rivolta della base contro Schlein per la candidatura di Domenico Lacerenza’. Il candidato, poi, ritira la sua candidatura

L’annuncio è arrivato:  “La formazione civica ‘Basilicata Casa Comune’, il Pd, il M5S, Alleanza Verdi Sinistra e +Europa hanno chiesto di comune accordo al dott. Domenico Lacerenza – profilo di alto spessore professionale, già Direttore del Dipartimento di chirurgia dell’ospedale regionale ‘San Carlo’ di Potenza – di offrire la sua disponibilità quale interprete di un solido progetto politico e sociale per imprimere una svolta nell’amministrazione della Regione Basilicata”, si leggeva in una nota congiunta. “L’agenda di governo regionale che propone questa coalizione, forte della candidatura di Lacerenza, prevede in primo luogo di offrire una sanità di qualità a tutti i cittadini lucani: una sfida essenziale per rilanciare un territorio che ha sofferto profondo disagio per ciò che attiene la fruizione del diritto alla salute e il diritto alle cure’’.

Lacerenza che ha 66 anni, è originario di Barletta, in Puglia. Fa la spola tra una regione e l’altra, da quando lavora nella sanità lucana. Specializzato in oftalmolgia, è un professionista stimato, ma il paradosso è evidente: sarebbe come candidare Totti sindaco di Napoli.

Il fresco candidato è già riluttante: «Io sono stato coinvolto, prendo atto della fiducia che mi è stata riconosciuta. Sono stato catapultato in questa impresa, che può incuriosire, mi rendo conto, ma mi servono 24 ore per orientarmi. Io da cittadino e da operatore sanitario non sono contento dell’operato di questa giunta e credo che i più non lo siano».

Parole durissime, a commento, arrivano dai calendiani_ “Dopo mesi di spettacolo indecoroso e di veti reciproci, il M5S, Pd e Basilicata Casa Comune hanno finalmente scelto il candidato della coalizione di sinistra. Lo abbiamo appreso purtroppo solo dalle agenzie di stampa senza che ci sia stato alcun confronto o discussione, come abbiamo ripetutamente richiesto. La sinistra ha oramai un leader che dà le carte, detta le regole e definisce il perimetro della coalizione e si chiama Giuseppe Conte. Auguri al candidato”, dichiara il consigliere regionale di Azione, Marcello Pittella.

“Ritirare la candidatura di Domenico Lacerenza o promuoviamo il polo dell’orgoglio lucano”, è la richiesta di attivisti, sindaci, amministratori sindacalisti e dirigenti del Pd e del centrosinistra lucano formalizzato in un documento diffuso da Giovanni Petruzzi, all’epoca coordinatore della mozione Cuperlo. Una pessima notizia per la Schlein,  Petruzzi ha definito anche “quanto mai opportuno ed urgentissimo” che sia convocata la direzione regionale del Pd, “che non ha mai discusso né deliberato la candidatura a presidente di Lacerenza”. Il Pd locale non accetta diktat da Conte.

La rivolta è scattata all’indomani della scelta del M5s e del Pd di candidare l’oculista Domenico Lacerenza, scelto “a sua insaputa” e quasi meravigliato di essere stato indicato come la persona in grado di mettere d’accordo quelli del “campo largo”. Prima l’addio di Calenda, con ipotesi di sostegno al candidato di centrodestra Vito Bardi, poi, la sinistra del Pd in campo contro la scelta della sua segretaria. E da questa mattina circola la voce, insistente, anticipata da Repubblica, di un ritiro di Lacerenza, imposto da Conte al Pd. Ai vertici del Pd, non a quelli lucani.

Anche il vice Schlein, Stefano Bonaccini, è apparso allarmatissimo:  “Prima di individuare i responsabili si devono usare le prossime ore per chiedere uno sforzo di unità”, ha detto a ‘L’aria che tira’, a proposito della Basilicata. “Non è detto che si debbano mettere per forza insieme tutti, ma in una stagione in cui la destra ha il vento a favore sarebbe bene che chi è alternativo alla destra in Parlamento e spesso nei territori” stia insieme, ha spiegato il presidente del Pd. “Chiedo a tutti uno sforzo di responsabilità per cercare di ripartire e trovare le ragioni di restare uniti”.

Il Pd vacilla è costretto a smentire anche un giornale amico: “In merito all’articolo di Repubblica dal titolo ‘Domenico Lacerenza verso il ritiro’ si apprende da fonti Pd che lo stesso primario del dipartimento di oculistica di Potenza considera prive di fondamento le voci di un suo ritiro”. Secondo “Repubblica”,  nei corridoi della politica lucana si sussurra di un ritiro di Lacerenza a causa delle grandi tensioni in corso tra PD, Movimento 5 Stelle ed ex terzo polisti. Nessuno sembra convinto della figura del laico Lacerenza, tutti pensano in realtà di stare per andare a schiantarsi contro un muro. Addirittura, sembra che molti candidati al consiglio regionale stiano pensando se uscire definitivamente dalla corsa a via Verrastro proprio perché sfiduciati dalle possibilità di vittoria della coalizione che, in queste condizioni – secondo loro – sarebbero quasi nulle”.

“Mi colpisce molto questa involuzione del centrosinistra, quando c’ero io si facevano le primarie. Adesso chiamano il primario, questo primario di oculistica, che è talmente una situazione incredibile che potremmo dire che hanno scelto un oculista, perché non li hanno visti arrivare”, ironizza Matteo Renzi, leader di Italia Viva, a Verona a margine di LetExpo. “Il centrosinistra, se insegue Giuseppe Conte, è finito. Prima o poi lo capirà anche il Pd, non dispero che questo avvenga il prima possibile”.

“Con la segretaria Schlein  ci sentiremo e collaboreremo come anche con gli altri partiti della sinistra, forse con eccezione di Conte che come sapete dubito esista…”, Piero Sansonetti, direttore de L’Unità,  commenta: “Conte ha già il problema che ci sono io che penso che lui non esista, poi quando pensa di esistere si trova i grillini che fanno l’opposto di quello che dice, quando pensa di essere diventato presidente di un partito arriva un tribunale che dice ‘No, non lo puoi fare’. Insomma è una vita durissima quella di una persona che non esiste perché fa i conti con problemi che noi neanche possiamo immaginare”.

Alla fine, ci ha pensato bene il primario di oculistica dell’ospedale regionale della Basilicata, Domenico Lacerenza, prima di dire no. La seconda doccia fredda di giornata, dopo quella relativa alla naufragata intesa per il Piemonte tra Pd e M5s, è arrivata nel primo pomeriggio.  “Dopo un’attenta riflessione voglio comunicare la mia rinuncia alla candidatura a Presidente della Regione Basilicata”. Così Lacerenza in una mail inviata a un quotidiano locale lucano.

“È una decisione presa con assoluta serenità e anche nell’interesse delle forze politiche che hanno voluto propormi”, e qui Lacerenza si riferisce ai malumori del fronte Pd locale per la sua candidatura.

“Avevo dato la mia disponibilità, ma non posso non registrare le reazioni che ci sono state in seguito. In ogni caso voglio che lo spirito che ha portato alla proposta che ho ricevuto, cioè la ricerca dell’unità dei moderati e progressisti e l’offerta di una coalizione capace di battere il centro destra in Basilicata, sia preservato, e per questo faccio un passo indietro. Lo devo anche alla mia storia professionale e per rispetto alla comunità dei lucani. Ringrazio quanti hanno espresso fiducia nei miei confronti, e in particolare Elly Schlein, Giuseppe Conte e Angelo Chiorazzo”.

Carlo Calenda, nel suo riconoscibile stile diretto, ha bollato la questione sui social con un “dilettanti allo sbaraglio”.

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