Roma verso l’Egitto con Cenerini, Pagliara e Strinati il 15 aprile al Teatro Argentina di Roma

Continua il ciclo d’arte e storia Luce sull’Archeologia che domenica 15 aprile (ore 11) al Teatro Argentina propone il quinto incontro dal tema ‘Roma verso l’Egitto’. Protagonisti e vicende con i contributi di Francesca Cenerini, professoressa di Storia Romana all’Alma Mater Studiorum di Bologna, Alessandro Pagliara, professore di Storia Romana all’Università di Parma, e con lo storico dell’Arte Claudio Strinati.

Un incontro-lezione per raccontare “protagonisti e vicende” della conquista romana dell’Egitto, quando Cleopatra l’ultima regina della Terra dei Faraoni, venne sconfitta assieme a Marco Antonio da Ottaviano e da Agrippa ad Azio nel 31 a.C.; l’ultimo dei regni nati dalla dissoluzione dell’impero di Alessandro entra così nella sfera amministrativa di Roma. Un’occasione per ripercorrere le vite personali dei grandi protagonisti di questa storia, Cesare, Antonio e Ottaviano, a loro volta sposati oppure parenti di eccezionali matrone romane che hanno rappresentato l’antitesi al modello Cleopatra.

Il viaggio inizia con Francesca Cenerini sul tema Cleopatra e le donne di Antonio e di Ottaviano Augusto. Cleopatra ha sempre esercitato un certo fascino nel corso dei secoli e di lei sono state tramandate narrazioni che hanno alimentato l’ingegno di poeti, pittori, compositori e, da ultimo, di registi cinematografici. L’icona Cleopatra ha rappresentato il lusso esotico, l’erotismo ammaliatore e la crudeltà letale; il suo destino l’ha portata ad avere rapporti con gli uomini più potenti del tempo, uomini che forse lei, donna di notevole intelligenza e cultura, ha effettivamente ammaliato, ma ai cui progetti politici ha sempre dovuto adattarsi, per cercare di trarne il massimo vantaggio per il suo regno, per se stessa e per i suoi figli.

Alessandro Pagliara prosegue con Tra Farsalo e Azio: Roma, l’Egitto e l’ombra di Alessandro Magno. Culmine della secolare vicenda dei rapporti tra Roma e la terra dei faraoni saranno gli anni compresi tra la vittoria di Cesare a Farsalo – con la conseguente uccisione di Pompeo in Egitto ad opera di Tolomeo XIII (48 a.C.) – e la sconfitta di Marco Antonio nelle acque di Azio (31 a.C.): si apriva allora la via di Alessandria al vincitore Ottaviano, alla cui vendetta Antonio e Cleopatra si sottrassero col suicidio (30 a.C.). «Aggiunsi l’Egitto al dominio del popolo romano» (Gli atti compiuti, 27): ormai al termine della vita, Augusto comprenderà in queste parole l’evento che segna il discrimine tra l’età ellenistica e la nuova età di Roma. Età che si apriva nel segno di «Cesare Augusto, figlio del Divo, che di nuovo riporterà nel Lazio il secolo d’oro» (Virgilio, En. 6).

Chiude l’incontro Claudio Strinati con Roma verso l’Egitto e l’esame degli affreschi di Giambattista Tiepolo (ca. 1750) nel Palazzo Labia a Venezia. La storia di Marcantonio e Cleopatra riletta secondo l’ottica teatrale metastasiana che trasforma la visione dell’Antico in una visione arcadica, non priva di fondamento filologico ma orientata a riflettere la realtà politica dell’Illuminismo, a sua volta dipendente dal pensiero classico.

PROSSIMO INCONTRO

ROMA E IL MEDITERRANO

22 aprile _ POPOLI DEL MARE NEL MEDITERRANEO ANTICO

Maamoun Abdulkarim, Archeologo e Professore di Archeologia all’Università di Damasco
Massimiliano Ghilardi, Direttore Associato dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, Segretario Generale
dell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma
Alessandro Naso, Professore di Etruscologia e Antichità Italiche all’Università degli Studi di Napoli Federico II

Circa Redazione

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