Pnrr Istruzione. Draghi: Sei riforme per la scuola del futuro

Inizia ufficialmente il lavoro di governance sul Pnrr con la prima riunione della cabina di regia del governo dedicata al comparto “istruzione, formazione e ricerca” perché, spiega il premier Mario Draghi, “in fondo il piano deve disegnare l’Italia di domani, dei giovani; e un pò perché il Nobel a Parisi ci ha fatto pensare alle nostre potenzialità. Formazione e ricerca sono fondamentali per la crescita del nostro Paese: è utile andar fuori ma con la consapevolezza di poter riportare dentro il proprio bagaglio”. Con oggi il presidente del consiglio lancia un tour de force per rispettare gli impegni per l’assegnazione dei fondi europei e non seguirà, in alcun modo, il calendario elettorale. “Ogni cabina di regia consente di fare il punto sull’attuazione dei singoli progetti di investimento e di individuare gli ostacoli che possono presentarsi in modo da poter intervenire subito e rispettare il calendario degli impegni”.

Le riforme da realizzare entro il 2022 che disegneranno l’istruzione del futuro sono 6 e tutte di estrema importanza per il settore della formazione dei giovani. La principale sarà la Riforma degli istituti tecnico professionali, destinata a colmare un divario del nostro Paese rispetto ai partner europei, strettamente collegata al rafforzamento della capacità di innovazione promosso dal Piano nazionale Industria 4.0. Altre riforme fondamentali sono quelle dell’Orientamento, per accompagnare gli studenti nella scelta di un percorso di formazione adeguato all’inserimento nel mondo del lavoro, come anche quelle del Reclutamento degli insegnanti e della Riorganizzazione del sistema scolastico. Al piano ‘istruzione’ il governo destinerà oltre 17 miliardi di euro ripartiti nelle due grandi aree delle infrastrutture (fisiche e digitali) e del potenziamento delle competenze. Entro la fine di quest’anno il Ministero prevede di pubblicare bandi destinati principalmente ai Comuni in numerose aree di intervento. Entro novembre, invece, sono previsti bandi per 5 miliardi che rappresentano un punto fondamentale per sostenere la ripartenza del Paese: “3 miliardi per asili e scuole infanzia, 400 milioni per le mense, 300 per le palestre, 800 perle scuole nuove e 500 per la ristrutturazione degli istituti”, ha detto il ministro Bianchi durante la conferenza stampa. Con una scadenza meno ravvicinata, ma comunque in stadio avanzato di elaborazione, vi sono i bandi per i progetti per l’innovazione digitale (avviso entro marzo 2022), il piano di estensione del tempo pieno e il piano per la riduzione dei divari territoriali nella dispersione scolastica.

Il ministro dell’Università e della ricerca, Maria Cristina Messa, ha illustrato le linee di intervento di competenza del proprio ministero, che si basano soprattutto sulla ricerca con progetti che si inseriscono nelle aree di attività più innovative e aderenti alle sfide future del pianeta, come per esempio, rischi ambientali, scenari energetici del futuro, intelligenza artificiale e neuroscienze, biodiversità.

Le riforme nei target entro il 2021 sono tutte in via di approvazione. Tra queste vi sono quella dei dottorati, per un migliore coinvolgimento delle imprese e centri di ricerca, l’introduzione di lauree abilitanti, che facilitino l’accesso all’esercizio delle professioni, la revisione delle classi di laurea, l’orientamento attivo nella transizione scuola università. I miliardi destinati al rafforzamento della ricerca sono 9 e le linee guida per l’emanazione dei bandi, è stato spiegato, sono pronte e saranno rese pubbliche a breve. I relativi avvisi saranno tutti pubblicati entro il primo trimestre del 2022. I bandi sono rivolti a: – Identificazione di 5 “campioni nazionali”, per la costituzione di leader nazionali in varie aree di ricerca e sviluppo, con la pubblicazione del primo avviso entro i primi mesi del 2022 – Selezione di 12 ecosistemi dell’innovazione, con attività legate all’istruzione superiore, alla ricerca applicata,all’innovazione su specifiche aree, definite in base alla specializzazione del territorio, con pubblicazione dell’avviso entro dicembre 2021 e conclusione della fase valutativa entro giugno 2022. – I partenariati estesi alle Università che mirano a finanziare fino a un massimo di 15 grandi programmi di ricerca fondamentale e applicata trasversale, caratterizzati da un approccio interdisciplinare, con pubblicazione dell’avviso entro marzo 2022 e assegnazione delle risorse entro giugno 2022. I progetti saranno selezionati con procedure trasparenti, che si concluderanno entro la prima metà del 2022. La definizione di un sistema a rete consente il pieno coinvolgimento delle realtà territoriali di eccellenza presenti sull’intero territorio nazionale, comprese quelle del Mezzogiorno. In questo modo si garantisce il pieno rispetto del vincolo legislativo di destinazione del 40% di risorse alle aree del Sud. Inoltre, le linee guida prevedranno anche che quattro assunzioni su dieci saranno riservate a ricercatrici. Un ulteriore obiettivo del 2021, anch’esso in fase conclusiva, è la revisione della normativa sugli alloggi universitari, primo passo per realizzare entro il 2026 oltre 60.000 posti letto aggiuntivi soprattutto nelle sedi con maggiore carenza di domanda, conclude la nota del governo.

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