Piazza Affari ritraccia dai massimi della mattinata mentre lo spread tra btp e bund risale a 234 punti base, con il rendimento del decennale che torna sopra il 2,7%. Gli occhi degli investitori sono rivolti alle trattative per la formazione di un nuovo governo in Italia mentre in Spagna è in corso il dibattito sulla mozione di sfiducia nei confronti del premier Mariano, Rajoy, che verrà votata domani. L’euro ritraccia sotto quota 1,17 e scambia a 1,688 sul dollaro nonostante l’accelerazione dell’inflazione nell’Eurozona che potrebbe spingere la Bce a chiudere il Qe a fine anno. Rallentano anche gli altri listini europei: Madrid sale dello 0,4%, Londra dello 0,2%, Parigi dello 0,1% mentre Francoforte cede lo 0,4% in attesa dei dazi Usa su acciaio e alluminio, che dovrebbero essere annunciati a breve. Sul listino milanese (+0,8% l’indice Ftse Mib) corrono le banche, con in testa Mps (+5,9%).
Seduta positiva per le Borse asiatiche, in linea con Wall Street, mentre gli investitori iniziano a considerare eccessiva la reazione dei mercati alla crisi politica italiana. Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,83%, Seul dello 0,47%, Sydney dello 0,45% mentre Hong Kong avanza dello 0,82%. Indossano la maglia rosa i listini di Shanghai (+1,78%) e Shenzhen (+1,80%), in scia ai buoni risultati dell’indice pmi manifatturiero di maggio. In deciso recupero anche l’euro, che sale a 1,168 sul dollaro e a 127 sullo yen mentre M5S e Lega stanno esplorando la possibilità di dar vita a un esecutivo politico. Positivi anche i future sulle Borse europee che non sembrano scontare l’imminente annuncio del presidente Usa, Donald Trump, di dazi per l’import di acciaio e alluminio da Messico, Canada e Ue. Il petrolio wti tratta attorno ai 68 dollari al barile, poco sotto i livelli della chiusura di New York. Attesi molti dati macro, tra cui quelli su disoccupazione e inflazione sia in Europa che negli Usa.
L’oro è in rialzo a 1.305,39 dollari segnando un progresso dello 0,31%.