“PENNY BLOOD ESPERIENZA GOTICO-SENSORIALE”, regia di Rachele Studer, il 10 e l’ 11 febbraio allo Spazio Recherche-Roma

Si può desiderare qualcuno che non si è mai incontrato, qualcuno che… non esiste… ancora? Penny Blood nasce come indagine sui sentimenti più oscuri o dolorosamente inconfessabili. Si pone l’obiettivo di analizzare il senso (o forse l’insensatezza stessa) dell’esistenza attraverso la trasposizione del romanzo gotico. Esso si nutre di emozioni estreme, struggimento e soggezione del sublime, e allo stesso modo noi stessi, a volte, spingiamo fino all’incanto del mostruoso quell’implacabile bisogno di risposte che ci accomuna tutti.

I’m longing for you.

Penny Blood parla delle cose di cui non si parla, delle cose di cui non conviene parlare, delle cose che sarebbe saggio lasciare lì dove sono, incomprese e inascoltate, chiuse a chiave dentro di noi. Si appresta a narrare fatti che sono frutto di pura invenzione. Invenzione che tanto attinge dalla realtà stessa da risultarne, spesso, una pallida imitazione che non le potrebbe competere per violenza e misfatti.

I’m craving for your scent.

I protagonisti di questo racconto di fantasia sono organizzati in una società fuori dal comune, la cui moneta di scambio, il penny blood, può comprare tutto, anche la paura, la vita, la morte. Il penny si fa simbolo di questa società, significante di un substrato culturale che trova molta più concretezza nel mondo onirico che in quello materico. Per questo, l’intera antologia si muove su due binari, non sempre paralleli, in cui il binario dell’oggi finisce per interferire con quello dell’onirico e dell’orrifico dei racconti, e viceversa.

I’m here, but you can’t see me.

Il Vampiro diventa essenza stessa di questa mancanza. Il Vampiro è la creatura che viene a sussurrare all’orecchio di chi cerca qualcosa fuori dal comune, fuori dalla realtà che conosce, e che lo fa sprofondare nella malinconia. Ma è anche il Vampiro stesso a nutrirsi di qualcosa di cui sente la mancanza, e, come un Incubus, si avvicina durante i sogni, nell’unico luogo dove ciò che esiste e ciò che non esiste possono incontrarsi.

This place inside me is so empty.

Protagonista, in queste narrazioni, è il luogo: architetture decadenti ed ambientazioni sinistre simboleggiano l’inevitabile crollo e buio interiore dell’essere umano. Proprio per questo, i personaggi non sono collocati in una logica spaziotemporale, ma si impiantano nell’assurdo interrogativo che ognuno ha dentro di sé. Il forte contrasto tra luce e ombra ed i colori estremi ci raccontano la lotta interiore dei nostri protagonisti, posizionati in un limbo bianco dove pochi ed essenziali elementi introiettano quelle atmosfere decadenti fino a farci immergere totalmente negli abissi dell’Io. Ma dov’è che realmente approfondiamo la vera natura di questo Io? La simbologia ancestrale tramandata attraverso i sogni. La società come giostra degli orrori.

I’m here alone. Where are you?

Mostrami i tuoi incubi. Raccontami di cosa senti la mancanza. Getta la tua moneta di carbone al centro del cerchio e partecipa al gioco (con una storia su ig dove racconti cosa significhi per te Sehnsucht, e puoi raccontarlo in qualsiasi modo, con un’immagine, una frase, una musica, un’esperienza personale – taggando il profilo @pennybloodseries e citando #pennyblooder)

Want to be a Penny Blooder?

Tre storie di Sehnsucht. Tre storie di vampiri. Carmilla, Dracula e Varney, raccontati da Rachele Studer e Riccardo Eggshell incrociando le loro voci e i loro corpi con l’arte multimediale.

I too can love and I will love again.

 

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Costo del biglietto:

10€ più 5€ di tesseramento obbligatorio alla nostra Associazione Culturale TestaccioLab

Per info e prenotazioni:

Recherche

Viale dell’Acquedotto Alessandrino 42, Roma

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