Italy's Prime Minister Giorgia Meloni answers journalists' questions as she arrives to take part in a European Council Summit in Brussels, on December 15, 2022. (Photo by John THYS / AFP)

Giorgia Meloni e Consiglio europeo straordinario sui flussi migratori del 9 e 10 febbraio

Sui flussi migratori la Ue cambia finalmente registro. Nella bozza di conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 9 e 10 febbraio, sul tavolo del Consiglio Ue Affari generali arriva infatti l’invito a intensificare la cooperazione con i Paesi di origine e di transito attraverso partenariati reciprocamente vantaggiosi e allineare la politica in materia di visti da parte dei paesi limitrofi all’Ue.

Un cambio di passo che FdI registra con sodddisazione.  “L’invito del Consiglio Europeo alla Commissione di avvalersi dell’articolo 25 bis del codice dei visti – commenta il deputato  Sara Kelany – con riferimento alla possibilità di introdurre misure restrittive sui visti in relazione a paesi terzi che non cooperano per i rimpatri, va nella direzione disegnata dal governo Meloni in materia di immigrazione. L’Europa sta finalmente affrontando il problema dei flussi migratori secondo uno schema che vede l’immigrazione come un problema comune. Questo approccio segna un’invenzione di rotta sula questione migrazione. La difesa dei confini e la cooperazione con gli Stati di provenienza, capisaldi delle politiche migratorie del governo Meloni, stanno diventando patrimonio comune e condiviso con gli Stati membri. L’Italia non è più ancella, ma protagonista nella scrittura di una nuova idea d’Europa sul tema, che aiuterà a far cessare le morti in mare e spezzerà l’abominevole traffico degli uomini da parte degli scafisti”.

Sul fronte immigrazione si muove anche il partito popolare europeo. “L’Unione europea sta camminando nel sonno verso la prossima crisi dei migranti. Nel solo 2022 sono arrivati in Europa almeno 330mila migranti illegali, ovvero più del 60% in più dell’anno precedente e più di quanti ne siano arrivati dal 2015 e 2016 (della crisi siriana, ndr). Questi numeri sono inaccettabili e dimostrano che le attuali politiche migratorie dell’Europa hanno fallito”. E’ quanto si legge nell’intervento firmato dal capogruppo del Ppe, il tedesco Manfred Weber, e dall’europarlamentare maltese David Casa (membro del Partito Nazionalista di centrodestra di cui fa parte la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola) e pubblicata dal Times of Malta in cui tra l’altro chiedono all’Europa di “costruire barriere” che permettano di difendersi da Paesi come Russia e Turchia che utilizzano i migranti come armi.

Per il Consiglio europeo straordinario del 9 e 10 febbraio il premier ha avuto una intensa serie di telefonate con i principali capi di Stato per ‘preparare’ la piattaforma comune.

Colloqui telefonici con il  presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, con il primo ministro olandese, Mark Rutte. Per proseguire con il Cancelliere federale austriaco, Karl Nehammer, e con il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis. “È stato un piacere parlare al telefono con la mia omologa italiana, la premier Giorgia Meloni. I Paesi Bassi e l’Italia affrontano molte sfide condivise in aree come la migrazione e l’economia”, così il premier olandese su Twitter dopo il colloquio.

Al centro dello scambio di vedute, il premier italiano ha voluto porre alcune priorità comunitarie. A cominciare da un segnale concreto del Consiglio Europeo sul pieno sostegno all’Ucraina, senza ambiguità, a 360 gradi. Tra i temi trattati anche le soluzioni europee a sostegno della competitività delle imprese. Meloni, infine, ha posto la massima attenzione sulla necessità di una gestione “finalmente” europea dei flussi migratori. Incentrata sulla dimensione esterna e sul controllo dei confini non sono interni alla Ue. Una tematica che vede l’Italia esposta e impegnata in prima fila.

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