Operazione contro il racket della prostituzione cinese

EGNA (BOLZANO). È tuttora in corso un’operazione contro lo sfruttamento della prostituzione nei centri massaggi cinesi condotta dai Carabinieri della Compagnia di Egna nel corso della quale, a partire da ieri, sono state complessivamente eseguite 3 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. del Tribunale di Bolzano, Dott. Andrea PAPPALARDO, su richiesta del P.M. Dott.ssa Daniela POL. La complessa ed articolata attività investigativa dei Carabinieri ha consentito di sgominare un vero e proprio sodalizio criminale, composto da due uomini e una donna di nazionalità cinese, che operavano grazie all’appoggio di una serie di altri personaggi i quali, a vario titolo, fornivano il loro supporto all’associazione; fra questi una donna cinese ed un uomo italiano, un bolzanino, nei cui confronti è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza. L’operazione ha  posto fine alle illecite attività di questa associazione che ormai da mesi agiva con disinvoltura sul mercato della prostituzione locale. Grazie all’attività svolta i militari dell’Arma sono riusciti a delineare l’organigramma dell’organizzazione, constatando l’esistenza di una rudimentale struttura gerarchica e l’unicità del suo disegno criminoso, sotto un’unica regia. Piuttosto interessante il giro di affari, anche se i clienti erano per lo più abituali ed i prezzi praticati si aggiravano intorno ai 100 € per prestazione. Nel corso dell’operazione, che ha interessato anche la Provincia di Trento, sono stati eseguiti 3 provvedimenti restrittivi in carcere (di cui 2 a Trento e 1 a Bolzano), notificati 2 provvedimenti di obbligo di dimora nel comune di residenza e sequestrati 2 Centri Massaggi (uno in provincia di Trento e uno in provincia di Bolzano) e la somma di circa 10.000 € in contanti, frutto delle attività illecite. La Compagnia Carabinieri di Egna, segna un altro colpo al racket della prostituzione. Sono passati poco più di 2 anni da quando, per la prima volta in Alto Adige, veniva contestato il reato associativo contro un gruppo criminale, dedito al reclutamento di giovani donne cinesi, destinate al mercato della prostituzione in locali mascherati da Centri Massaggi, che aveva messo le proprie radici a Pineta di Laives e Trento. Con l’operazione “Stella d’Oriente” erano stati in 6 a finire in carcere e tutti hanno già patteggiato la pena ad oltre due anni di reclusione.

 

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