Nuova speranza alle Galapagos

Le isole Galapagos hanno nascosto un inestimabile tesoro naturale, nei loro fondali, per millenni: i ricercatori della spedizione ‘Galapagos Deep 2023’ sono stati i primi a fotografare una barriera corallina ancora sconosciuta, immensa, viva ed incontaminata, al largo delle isole. La scoperta è stupefacente, in senso scientifico e sociale.

La zona delle isole Galapagos è soggetta ad un fenomeno meteorologico distruttivo conosciuto come ‘El Niño’. Il nome esotico è, in realtà, un riferimento al periodo dell’anno in cui si sviluppa: “il bambino” è inteso come “bambino Gesù”.

Ed è a Natale, tra dicembre e gennaio (di ogni cinque anni circa), che la temperatura dell’oceano Pacifico si alza in modo anomalo, influenzando gli ecosistemi dei fondali e delle coste. L’innalzamento della temperatura superficiale di 0,5 C° modifica l’andamento dei venti e delle precipitazioni, nonché diminuisce l’apporto nutritivo delle correnti oceaniche. Inoltre, distrugge e sbianca i coralli i quali, per effetto del calore, rilasciano le alghe che li colorano. Secondo studi pubblicati dalla James Cook University, nel recente 2016, ben il 93% della Grande Barriera Corallina nelle coste Australiane si è sbiancato. Il 22% è successivamente morto. Il peggioramento delle condizioni ambientali, l’aumento dei gas serra e il conseguente innalzamento della temperatura atmosferica, non hanno fatto altro che aiutare ‘El Niño’ nella distruzione, impedendo alle barriere di rigenerarsi in maniera ottimale.

Fino ad ora, si era sempre individuata la barriera corallina di Wellington, in Australia, come unica superstite a ‘El Niño event’ del 1982-83, il più distruttivo mai registrato e talmente influente da cambiare le condizioni metereologiche delle coste perennemente. Nessuno poteva immaginare che a 400 metri di profondità, in cima ad una montagna sottomarina presso le isole Galapagos, si nascondessero ben due chilometri di barriera corallina, di cui il 50% composta da coralli vivi e in crescita.

La notizia arriva in un Tweet del ministro dell’Ambiente delle Galapagos, José Davàlos. Le prime immagini, catturate dal ‘Woods Hole Oceanographic Institute’, mostrano una barriera estesa, colorata e piena di vita marina. Il ministro ne parla come un padre orgoglioso del figlio (“Le Galapagos ci sorprendono di nuovo”, ci tiene a ribadire) e trae le sue considerazioni sui progetti di salvaguardia ambientale riusciti brillantemente. Infatti, gli scienziati studiavano la zona della riserva marina delle Galapagos, quando hanno scoperto la barriera corallina.

“Si tratta di una notizia incoraggiante. Riafferma la nostra volontà di istituire nuove aree marine protette in Ecuador e di continuare a promuovere la creazione di un’area regionale nel Pacifico tropicale orientale” dichiara Davàlos, donando una scintilla di speranza agli ambientalisti in tutto il mondo: il punto di non ritorno non è ancora stato raggiunto.

di Alice Franceschi

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