Non serve nascondere le difficoltà ai cittadini mascherandole con la paura

Il Covid 19 ha portato con sé paura e incertezze sul futuro di ognuno di noi. Ma è pur vero che i governi per mascherare le proprie difficoltà nell’affrontare e gestire le mosse di questo nemico invisibile, fanno sempre più spesso ricorso a toni allarmistici che creano paura e incertezze nelle popolazioni. E questo non aiuta la democrazia moderna.Tra le poche conseguenze positive che ha portato con sé questa pandemia è la riscoperta dell’intelletto e della scienza. E’ tramontato il tempo dei venditori di fumo o degli pseudo intellettuali, che mettendo insieme in malo modo, nozioni apprese qua e là su internet senza una sapiente ed analitica cernita, hanno per anni dispensato ‘teorie’ fuorvianti, promettendo elisir di lunga vita, ingannando le genti. La gente adesso vuole capire e allora si rivolge alla scienza, che con grandi sacrifici sta cercando di venire a capo del virus, allo stato ancora del tutto sconosciuto. Ma anche la scienza in questo frangente si sta lasciando trasportare dal fragore mediatico. Per Carità! Tanti scienziati lavorano nel silenzio dei loro laboratori e risolvono e affrontano seriamente il problema. Ma una minoranza ha indossato le vesti delle star e passano il loro tempo in lunghe e noiose passerelle televisive, scontrandosi tra loro, ma portandosi a casa il ‘meritato’ gettone di presenza.  Purtroppo è così e non ci stanchiamo di ribadirlo.Per affrontare con successo le sfide del nostro tempo, occorre investire nell’intelligenza delle persone, nella loro educazione. Si è pericolosamente diffusa l’idea che tutti sanno tutto, per raggiungere il traguardo che nessuno sa niente. L’obiettivo non è la semplice acquisizione delle conoscenze, ma soprattutto di imparare a ragionare su di esse, di mettere ordine tra le informazioni di cui veniamo in possesso per mettere ordine nella realtà in cui viviamo. Fare propria questa consapevolezza è l’obiettivo che ci permette di affrontare le dinamiche di una società complessa. Avere la capacità discernere tra chi millanta soluzioni fantastiche da chi propone percorsi concreti per risolvere i problemi. Basta con il considerare il popolo un eterno bambino, il cittadino un suddito. Questa è la grande sfida della modernità, le cui basi furono gettate dalla rivoluzione francese. E’ in questo contesto che un vero politico deve avere il coraggio di ammettere difronte ai cittadini che le difficoltà esistono e sono reali e non esistono ricette miracolose o pozioni magiche per affrontarle, né serve ricorrere alla paura e agli allarmismi per superarle, ma occorre la consapevolezza di tutti su ciò che accade e insieme bisogna tracciare il cammino da percorrere per accettare la nuova sfida che l’era del dopo Covid ci presenta.

Andrea Viscardi

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