No al cibo sintetico: il Senato approva il ddl del governo

Via libera del Senato al ddl del governo sul cibo sintetico. Il testo vieta la produzione, la commercializzazione e l’importazione in Italia di alimenti e mangimi artificiali, mentre si potrà continuare a fare ricerca. Fra le misure contenute nella legge anche il divieto di usare la denominazione “carne” per i prodotti di origine vegetale.

Il testo, che è stato approvato con 93 sì, 28 no e 33 astenuti, “ci pone all’avanguardia nel mondo”, ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida: “Siamo il primo Paese a vietare la commercializzazione, importazione e produzione di cibo sintetico. Un altro fondamentale passo nell’unica direzione che il governo Meloni conosce: quella dell’interesse nazionale. Avanti così, per l’Italia”.

Il ddl passa ora alla Camera.

“Noi dobbiamo affrontare il tema della sicurezza alimentare sapendo che non basta dire ‘cibo per tutti’, ma deve esserci buon cibo per tutti. Non possiamo accettare culturalmente un mondo diviso in due, con i ricchi che mangiano bene e i poveri che mangiano cose processate, standardizzate e dannose. Non c’è nessuna virgola di questa legge che invita a non ricercare, l’Italia è una nazione libera nella ricerca e dobbiamo mantenere questa consapevolezza. Molti Paesi finanziano la ricerca al fine di condizionare il mercato, ma se non sono certo che una cosa è salubre per i cittadini italiani preferisco che non venga commercializzata e importata”.

Un ddl che si muove su due binari: quello della tutela della salute dei cittadini, rispetto a un cibo molto processato, che invita ad adottare il principio di precauzione, e quello della tutela delle eccellenze agroalimentari e zootecniche italiane, che rappresentano uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy,  un fattore economico di primaria importanza.

“Soddisfazione” per l’approvazione del ddl è stata espressa anche dalle associazioni di categoria, che numerose si sono spese a sostegno del ddl, aderendo a una campagna lanciata dalla Coldiretti. “L’Italia, che è leader mondiale nella qualità e sicurezza alimentare, ha la responsabilità di fare da apripista nelle politiche di tutela della salute e dell’ambiente”, ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, ricordando la posizione della Coldiretti affinché, anche in Europa, “i prodotti in laboratorio nei processi di autorizzazione non vengano equiparati a cibo, ma bensì a prodotti a carattere farmaceutico”.

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