Nichi Vendola, presidente di Sinistra Italiana: ‘ No, al Ponte sullo Stretto’

Nichi Vendola,  il redivivo,  viene eletto presidente per acclamazione al congresso del partito da lui fondato e guidato dal segretario Nicola Fratoianni: Sinistra Italiana.

‘Nikita’  ha chiarito che non si candiderà alle Europee del prossimo anno e sceglie come motivo di ritrovato impegno politico il dossier antico del Ponte sullo Stretto su cui, dietro la sua guida,   si impegneranno vecchia guardia e nuovi attivisti che,  per opporsi alla maxiopera, torneranno in piazza: ‘Vale la pena ribellarsi ad un’opera che per il Sud e la Sicilia rischia di essere insieme un danno e una beffa. Stiamo scivolando nelle sabbie mobili di un regime che pensa di governare la realtà con la frusta del codice penale, riducendo ogni problema, ogni istanza sociale, ogni alito di ribellione democratica, a una questione di ordine pubblico. Ma mi auguro che possa essere una bella giornata di protesta e di proposta: altro che Ponte, c’è un drammatico bisogno di interventi strutturali di risanamento e implementazione delle reti di trasporto pubblico, soprattutto in Sicilia’.

Da vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia si era già occupato di Messina. Sua la definizione di ‘verminaio’:  ‘Sotto la cartolina di ‘città babba’, cominciammo a intravedere e denunciare uno snodo strategico delle relazioni tra Cosa Nostra e ‘ndrangheta, e tra le cosche e le logge massoniche, con intrecci e relazioni pericolose con la politica, il mondo economico, settori di magistratura e forze dell’ordine. Un quadro tanto desolante quanto sconosciuto al dibattito pubblico, affogato nella minimizzazione dei fenomeni criminali, nella loro riduzione a folclore. Il Ponte, questo fantasma, era comunque in questo scenario già un affare per predoni di ogni tipo, dall’accaparramento dei suoli sulle due coste dirimpettaie alla incredibile macchina burocratica della ‘Società Ponte sullo Stretto’ con le sue spese milionarie.Ogni tanto, appena si vede all’orizzonte una vera offerta di cambiamento, la città si scuote e prova a svoltare. Ma poi tornano i vecchi comitati d’affari, spesso con gli stessi cognomi illustri di sempre. L’ateneo, con pochi momenti di positiva controtendenza, è sempre stato un crocevia di incontro e scontro tra i potentati che hanno ‘le mani sulla città’ e anche sul mare. Perché Messina è raramente sotto i riflettori, è una città esperta di insabbiamenti, perché è riuscita a sottrarsi ad una presa di coscienza che portasse a recidere le radici di poteri opachi. A volte ci ha provato, come quando è divenuto sindaco l’uomo della rivolta contro il Ponte, il pacifista Renato Accorinti. Ma subito dopo la ’vecchia talpa’ delle consorterie affaristiche si è messa a scavare nel sottosuolo della città. Il movimento ‘No Ponte’ ha sempre avuto lo stile della ribellione civile, si è sempre confrontato sulla base di un approccio scientifico e non demagogico alla proposta che ormai da quarant’anni danza attorno a un territorio bisognoso di ben altro. Ricordando al mondo che l’area marina dello Stretto è uno dei siti naturalistici e paesaggistici più delicati e preziosi del mondo: un patrimonio dell’umanità, non una riserva di caccia di un ministro che contro il Sud ha costruito la propria carriera’.

Al grido di “Lo Stretto non si tocca”, Il movimento No Ponte è pronto a scendere in piazza ancora una volta. E questa volta ‘abbiamo avuto adesioni da tutta Italia’ per quello che sarà un grande corteo nazionale, in programma per oggi, sabato 2 dicembre,  da Piazza Cairoli, con appuntamento alle 15.30. Si andrà poi lungo l’isola pedonale del viale San Martino fino a via Santa Cecilia, per tornare indietro lungo via Cesare Battisti. Rispetto al ‘solito’, però, non si arriverà a Piazza Unione Europea, alle prese con i cantieri per le decorazioni natalizie tra alberi di Natale, piante e piccoli laghetti. Il corteo quindi arriverà fino alla via Primo Settembre per poi dirigersi verso il Duomo, dove dovrebbe essere allestito il palco.

Mariella Valbruzzi spiega: ‘Siamo riusciti a rendere la tematica di interesse nazionale. Saremo una marea umana per ribadire il secco no al Ponte, una minaccia più che un’opportunità, tanto per la città e le Regioni Sicilia e Calabria, quando per il Sud Italia’.

Tanti i gruppi, le associazioni, i comitati che hanno dato la propria adesione. Si registrano quelle di Anpi Messina, Arci Messina, CGIL Messina, Comitato Noponte Capo Peloro, Invece del Ponte, Italia Nostra Messina, Legambiente Sicilia, Legambiente Messina, Messina Bene Comune, Messina in progresso, Resistenza Poetica, Rete degli Studenti medi Messina, Symphonia Laus, UDU Messina, UISP Messina, WWF Italia, BCsicilia, Il Cantiere dell’InCanto, Accademia dei due Mari, Cmdb, Uisp Caltanissetta, Uisp Iblei, Uisp Sicilia, Uisp Giarre, circolo Legambiente Etneo, Associazione 99%, Uisp Catania, Italia Nostra RC, Filt Cgil Messina, Unione inquilini, ActionAid Italia, Mountain Wilderness, Federazione Pro Natura, Greenpeace Italia, Lipu, Touring Club Italiano, Italia Nostra nazionale, Piccola Comunità Nuovi Orizzonti, Donne Vita e Libertà, EBN, Associazione Schierarsi, MAN, circolo Mesogeo Legambiente Palermo, Legambiente dei Peloritani, circolo l’anatroccolo Legambiente Priolo, Circolo Palermo Futura APS,  Legambiente nazionale, Legambiente Piazza Armerina, circolo Il cigno Legambiente Caltagirone, circolo sikelion Legambiente Ispica, Legambiente Melilli, Europa Verde, M5S, PD, +Europa, Sinistra Italiana, PMLI Catania, Federazione Provinciale di Messina del Partito della Rifondazione Comunista.

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