Italy's new Prime Minister Giorgia Meloni holds the first council of Ministers at Chigi Palace in Rome, Italy, 23 October 2022. ANSA/ETTORE FERRARI

Meloni e conferenza sull’Ucraina. Zelensky si commuove: ‘Gloria all’Italia’

«Parlare di ricostruzione per noi vuol dire scommettere concretamente sulla fine del conflitto e sulla vittoria. Perché io sono certa che il futuro dell’Ucraina sarà di benessere, di pace e sempre più europeo». Così il premier Giorgia Meloni, nel corso delle dichiarazioni alla stampa al termine dell’incontro bilaterale con il primo ministro dell’Ucraina, Denys Shmyhal. La conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, a Roma, «è un impegno che io avevo preso personalmente con il presidente Zelensky nella mia visita a Kiev a fine febbraio», ribadisce il premier. «E come tanti impegni che l’Italia ha inteso mantenere c’è anche questo». Nel corso del bilaterale Meloni ha ribadito la volontà di non retrocedere di un millimetro: «Ho ribadito che l’Italia continuerà a fare la sua parte a 360° a sostegno dell’Ucraina:  su piano politico, umanitario e anche della ricostruzione. Che è un tema di oggi per alcune infrastrutture strategiche di alcune aree liberate, ma anche per il domani. Perché vuol dire scommettere sulla vittoria dell’Ucraina».

«Vogliamo svolgere un ruolo di primo piano non solo dal punto di vista politico ma anche coinvolgendo i privati, le nostre imprese, il nostro know how». Investire sulla ricostruzione dell’Ucraina «non è azzardato», spiega il presidente del Consiglio. «È uno degli investimenti più oculati e lungimiranti che si possono fare». Per quanto riguarda il proseguimento della guerra, Meloni è stata chiara: «Continuiamo a lavorare» per la fine del conflitto e a «sostenere il piano di pace del presidente Zelensky in 10 punti. Siamo convinti che la pace si possa raggiungere solo quando la Russia cesserà le ostilità. Noi continuiamo a credere nella possibilità di una soluzione diplomatica di questo conflitto. A patto che non si pensi che la soluzione passi dalla resa dell’Ucraina, di un paese aggredito». Sarebbe ingiusto e «legittimerebbe un mondo dove il diritto del più forte vince sulla forza del diritto. Ed è un mondo che non conviene a nessuno».

Il premier, pertanto, formula l’auspicio che «il futuro dell’Ucraina sia di sempre maggiore capacità di inserirsi nelle dinamiche e nelle istituzioni europee. Il modo più intelligente di ringraziare gli ucraini di quello che stanno facendo è accelerare la possibilità di far parte delle istituzioni europee». Grande riconoscenza è arrivata dal primo ministro d’Ucraina, Denys Shmyhal: «Ci ha detto grazie per i rigeneratori e l’energia elettrica che abbiamo aiutato a fornire alla popolazione ucraina», dice Meloni. «Ci ha detto che anche grazie al sostegno italiano i loro civili hanno superato l’inverno. Quello che sta facendo la Russia colpendo le infrastrutture energetiche civili significa cercare di piegare la popolazione con il freddo e la fame. Noi abbiamo difeso la popolazione e credo che l’Italia debba esserne fiera».  L’appello alle a imprese: «Non abbiate paura di scommettere su vittoria Kiev. Ogni tassello ricostruito sarà un pezzo di futura Europa».

Giorgia Meloni ha invitato Zelensky in Italia: “Spero che tu possa venire qui di persona il prima possibile”. “Viva l’Italia, viva l’Ucraina”.

La misura di cosa abbia significato per Zelensky il collegamento con Roma l’ha data un piccolo fuori programma di cui si è reso protagonista. Dopo aver finito il suo intervento, infatti, il presidente ha chiesto nuovamente la parola e, in italiano, ha voluto “ringraziare personalmente Giorgia per le sue parole” e “l’Italia per il suo sostegno”. “Gloria all’Italia e slava Ukraini”, ha quindi detto Zelensky. Il presidente ucraino, poi, accogliendo con favore anche la candidatura italiana lanciata da Meloni a ospitare una nuova conferenza per la ricostruzione nel 2025 ha ribadito l’auspicio che il lavoro per rimettere in piedi il Paese inizi il prima possibile. Un intento per altro già espresso da Meloni, e non da oggi: ne parlò per la prima volta durante la sua visita a Kiev.

“Cara Italia, grazie – ha detto Zelensky nel suo intervento – per aver organizzato questa conferenza per sostenere e ricostruire l’Ucraina. So che i rappresentanti di tante imprese italiane mi ascoltano e vorrei parlare loro non soltanto come rappresentanti del business, ma come genitori, figlie, figlie. Noi siamo tutti insieme nel desiderio della libertà, della sicurezza, del benessere per i nostri genitori, per i nostri figli per le nostre città per i nostri paesi. Di queste vi propongo di parlare e di come dare più libertà e sicurezza ai bambini, al popolo a le città ucraine”. “Invitiamo le vostre aziende a costruire un futuro sicuro per tutti”, ha proseguito il presidente ucraino, chiarendo che “non vogliamo solo ricevere aiuti, ma sviluppare nuove capacità” e dicendosi “certo” che le aziende italiane “possano contribuire a una storia di successo ucraino”.

Zelensky, quindi, ha ricordato che “c’è molto da fare” in Ucraina, poiché dalla Seconda guerra mondiale nessun Paese “ha mai visto una distruzione del genere”. Ma, ha aggiunto, “adesso questa guerra ci porta delle opportunità per un futuro di sviluppo”. Il presidente ucraino ha poi citato i settori energetico, delle infrastrutture e delle forze armate e ha sottolineato che “sappiano come finirà questa guerra che la Russia ha iniziato” con Kiev che “non cederà mai il proprio territorio al nemico” e infine “avrà la possibilità di far parte della famiglia europea”. “La nostra esperienza di difesa – ha aggiunto – è una storia di successo e sarà la base della sicurezza del mondo futuro. L’Italia costruisca la nuova sicurezza del mondo insieme a noi”. Ma, soffermandosi sulle devastazioni perpetrate dalla Russia, ha anche parlato delle scuole e degli ospedali da modernizzare e delle “tantissime materie prime”, dal litio al gas, fino a quelle alimentari di cui l’Ucraina è ricca. Possiamo “sostituire le aziende russe in moltissimi settori”, ha affermato.

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