Manovra, incertezze ed inquietudini di Renzi

Bankitalia promuove la manovra, ma sottolinea i rischi derivanti dal Tfr in busta paga:  “L’adesione dei lavoratori a basso reddito all’iniziativa aggrava il rischio che abbiano in futuro pensioni non adeguate”. Via Nazionale sottolinea poi  come il ridimensionamento dell’Irap consenta un significativo alleggerimento del costo del lavoro ma comprime i margini di autonomia delle Regioni, per le quali il tributo rappresenta la principale fonte di finanziamento.  C’è quindi il rischio che regioni ed enti locali siano indotti a compensare l’ulteriore riduzione dei trasferimenti recata dalla legge di stabilità con un aumento dell’imposizione decentrata. La Corte dei Conti, ricorda che la manovra “nel testo iniziale presentato al Parlamento prevedeva interventi per circa 36,2 miliardi nel primo anno”, che a “seguito delle modifiche” dopo la trattativa con l’Ue scenderebbero a “32,4 miliardi nel 2015”. Ci si avvicina in realtà ad i passaggi cruciali che decideranno il futuro della legislatura,  e le prospettive del governo Renzi. Il nodo principale è nella politica economica che offre spazi angusti viste le difficoltà del Paese. Il ruolo che rivestono in questa fase le aspettative di operatori economici,  e delle famiglie,  impegna a rendere certa e spedita la direzione verso la quale proseguire. Il rischio concreto è che le misure in atto, ed in preparazione, non riescano ad imprimere uno stimolo al sistema produttivo.  Ed è questo un punto. Matteo Renzi è sì determinato,  ma nel discorso fatto ieri agli industriali di Brescia si è avvertita l’inquietudine di chi teme di non riuscire a comporre il puzzle tra “blocco sociale” e “potere politico”. Sul potere politico la  grande incertezza ed incognita è rappresentata dalla legge elettorale, visto che il presidente del Consiglio ha rimescolato le carte avanzando la proposta di assegnare il premio di maggioranza non più alla coalizione vincitrice ma alla lista, ovvero al partito. Questo significa che se votata al Senato la legge tornerà alla Camera. I tempi, quindi, si allungheranno e l’intesa con Berlusconi non sarà di certo un lenzuolo capace di coprire ogni contraddizione, come ben dimostra l’altalena sui candidati alla Corte Costituzionale. Il premier gode poi dell’appoggio del Capo dello Stato,  che influenza comunque le sue decisioni. Questo lo si è visto nella scelta di Paolo Gentiloni come ministro degli Esteri che ha sancito, di fatto, la disponibilità di Renzi ad accettare i consigli di Napolitano. E questa è  la falsariga dell’incertezza e dell’inquietudine di Matteo Renzi.

Cocis

Circa redazione

Riprova

Standing ovation per Enrico Berlinguer al convegno Fdi a Pescara, mentre la figlia Bianca intervistava Ignazio La Russa

Ignazio La Russa, a Pescara, dedica un ricordo a Enrico Berlinguer e scatta la standing …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com