Libia: missione Nato alle ultime battute

“La missione Nato in Libia è vicina alla conclusione”. E’ quanto ha dichiarato il colonnello Roland Lavoie, portavoce della missione Unified Protector dell’ Alleanza Atlantica. “Le forze del Cnt hanno fatto registrare significativi passi avanti a Bani Walid sia sul fronte settentrionale che su quello meridionale”. Così il colonnello ha fatto il punto della situazione nel corso della conferenza stampa tenuta a Bagnoli, Napoli. A conferma di ciò giunge la notizia di una diminuzione significativa del numero di raid aerei Nato sul territorio libico. Nel frattempo il segretario di Stato Usa Hillary Clinton è arrivata a Tripoli. Dopo aver fatto tappa a Malta, ove ha ringraziato il governo per il contributo decisivo nel conflitto in Libia, il capo della diplomazia americana è giunta nella capitale libica dopo mezzogiorno. Si tratta della prima visita di un alto esponente dell’amministrazione Usa dalla caduta del regime di Gheddafi. A Tripoli, la Clinton incontrerà il presidente del Cnt, Mustafa Abdul Jalil, il primo ministro Mahmoud Jibril e il ministro delle Finanze Ali Tarhouni. Ma il segretario di Stato americano avrà un confronto anche con alcuni esponenti della società civile, soprattutto donne e giovani. La situazione nel Paese va verso la risoluzione finale. Da qualche settimana, infatti, i combattimenti tra le truppe fedeli al Colonnello e gli insorti del Cnt si erano concentrati a Sirte e a Bani Walid. Dopo la liberazione della città di Bani Walid nella giornata di ieri, Sirte resta l’ultimo bastione della resistenza lealista. Intensi sono i combattimenti in corso nella cittadella che, sin dallo scoppio delle ostilità, è divenuta avamposto privilegiato dei sostenitori del colonnello Gheddafi. E nella roccaforte di Sirte, che ha dato i natali al colonnello Gheddafi, pare che si trovi il figlio Muttasim. Mentre un’emittente televisiva vicina alle forze lealiste ha confermato oggi la notizia della morte del più giovane dei figli del rais, Khamis. L’annuncio della morte di Khamis era già stato dato a fine agosto dal Consiglio Nazionale di Transizione, ma non aveva avuto sinora conferme.  Negli scontri della mattinata, secondo il Cnt, almeno 2 miliziani hanno perso la vita, mentre i feriti sono decine. Malgrado le forze rivoluzionarie siano riuscite a penetrare in un quartiere periferico della città, liberando una decina di famiglie rimaste schiacciate tra i due fronti, i bombardamenti proseguono contro le ultime sacche di resistenza. Nel frattempo è caccia ai fedelissimi del colonnello sulle montagne che circondano la cittadina. La fine del dittatore libico è più che prossima. Ed il segno più evidente della sua débacle sta nella demolizione del bunker di Bab al-aziziya.

Maria Teresa Nunziata

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