Elisabetta Trenta si tiene stretti i suoi privilegi. Doveva traslocare ma sta ancora nell’appartamento del ministero della Difesa a San Giovanni, nel cuore dei Roma, che occupava da ministro. La triste fine del M5S che era anti-casta per poi divenire casta a sua volte è commentata su La Verità da Maurizio Belpietro.
“Quando fu nominata ministro della Difesa ci chiedemmo a quale santo in paradiso fosse dovuta la sua ascesa politica – scrive Belpietro – adesso ci chiediamo quale santo in paradiso le consenta di continuare ad occupare una casa del ministero della Difesa”.
Esploso lo scandalo, la Trenta prima tenta di resistere. Poi, anche dinanzi al perentorio invito arrivato da Luigi Di Maio,che le intima di abbandonare l’alloggio, cede e annuncia che lascerà l’appartamento. “Mio marito, che è il titolare dell’alloggio, pur essendo tutto regolare e non essendoci nulla che ci debba far sentire in imbarazzo, per salvaguardare la serenità della famiglia, sta presentando istanza di rinuncia per l’alloggio, l’ha già fatto. Spero che questo atto di amore serva a tacitare la schifezza mediatica che è caduta su di me”. La notizia dell’istanza di rinuncia arriva il 19 novembre. Ma il trasloco, rivela La Verità, ancora non c’è stato.