Leo: con la riforma del fisco daremo certezze al contribuente

“Qui nessuno vuole fare regali. Vogliamo far pagare le tasse in un contesto in cui non è solo il livello esorbitante che pesa, ma anche la complicazione, l’incertezza, il rischio nel rapporto fiscale. Non si tratta di fare sconti, ma di dare certezze”. Così il viceministro al Tesoro Maurizio Leo in un’intervista al ‘Corriere della Sera‘ sulla delega per la riforma fiscale approvata giovedì scorso dal governo. Leo assicura che la riforma non sarà un favore agli evasori e non metterà in discussione la progressività.

Leo: il contribuente avrà certezza delle regole

“Abbiamo un sistema di banche dati con una quantità di informazioni con cui l’amministrazione potrà lavorare per definire gli accordi con i contribuenti. In cambio, il contribuente avrà certezza delle regole, semplificazioni, un rapporto non conflittuale. Anche l’Ocse ci dice che per fare emergere l’evasione i sistemi premiali sono più efficaci di quelli punitivi”, sottolinea.

A fine legislatura l’approdo alla flat tax

Sulla riduzione delle aliquote Irpef da 4 a tre nella nuova riforma e il graduale approdo alla flat tax a fine legislatura, afferma: “Credo in un sistema con un’unica aliquota nel quale la progressività sia garantita da un sistema che combini no-tax area e detrazioni in funzione del reddito. Ha il vantaggio della chiarezza e della semplicità. Un approccio di questo tipo porta con sé l’idea che le imposte devono diminuire per tutti. È un progetto di prospettiva, senza fughe in avanti né forzature finanziarie. La prima fase sarà il passaggio dell’Irpef a tre aliquote. Un passo alla volta”.

Leo: la progressività non è in discussione

La flat tax, spiega ancora, “la dobbiamo applicare a tutti, in via tendenziale. Applicando detrazioni e no-tax area, rispettiamo il principio costituzionale della progressività. Ma qui parliamo di cose che faremo a fine legislatura. E se si dovesse arrivare alla flat tax generalizzata, la progressività non è comunque in discussione”. Quanto alle coperture è presto per definirne la provenienza:  “Andranno individuate man mano. C’è il riordino delle spese fiscali, per esempio. Ma si potranno valutare le compatibilità anche vedendo come vanno i conti, alla luce dei documenti di bilancio”.

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