Kiev o Kyiv? Due soluzioni tra toponomastica e politicamente corretto

In questi giorni la capitale ucraina si trova in prima pagina in tutto il mondo. Il nome della capitale, tuttavia, compare spesso con traslitterazioni diverse.

Kiev o Kyiv, qual è la dicitura corretta?

La collaboratrice Piera Toppi ha posto il quesito ad una cittadina ucraina, Olga Shynkarenko, la quale ha riferito che per la maggior parte del popolo ucraino la dicitura più corretta è “Kyiv”.

Kiev e Kyïv sono le traslitterazioni dal cirillico del nome della capitale ucraina rispettivamente in lingua russa e in lingua ucraina e le due pronunce sono ben distinte.

Per un italiano la differenza potrebbe sembrare insignificante, ma per molti ucraini è enorme perché la scelta dell’una o dell’altra dicitura sottintende ideologie nazionaliste e ragioni storiche.

Київ è il nome in cirillico della capitale ucraina e si scrive nell’alfabeto latino Kyiv; Kiev, invece, è la pronuncia russa ed è la traslitterazione che si usa più comunemente in inglese.

Per molti ucraini la dicitura russofona “Kiev” è associata alla repressione della lingua ucraina durante il periodo della dominazione sovietica, spettro che oggi sembra riemergere dopo l’attacco di Putin.

Sarebbe dunque “Kyiv” il nome prediletto dagli ucraini più attenti all’indipendenza nazionale.

L’Ucraina promuove da anni l’utilizzo dell’ucraino (sancito lingua ufficiale del paese dall’art. 10 della Costituzione), facendo campagna per l’uso della dizione “Kyiv”; nel 2019, ad esempio, l’ambasciatore ucraino negli Usa aveva persuaso i funzionari americani ad usare la dicitura “Kyiv”, innescando un effetto domino: molte associazioni non governative seguirono l’esempio usando lo stesso database USGS, così come molti aeroporti hanno modificato i nomi per designare il capoluogo ucraino.

“Il modo in cui descriviamo l’Ucraina, gli ucraini e le loro città è fondamentale per il modo in cui il mondo percepisce l’Ucraina”, afferma Nina Jankowicz, ex consigliere per le comunicazioni del ministero degli Esteri ucraino, ricordando anche che molti anni fa l’articolo determinativo in “L’Ucraina” fu abbandonato perché quella formulazione era collegata al nazionalismo russo.

Esiste però un’altra faccia della medaglia: la questione del nome “politicamente corretto” della capitale dell’Ucraina richiama il dibattito sull’uso degli esonimi e degli endonimi e sulla standardizzazione dei nomi geografici. Si può definire “endonimo” il toponimo espresso nella lingua parlata dagli abitanti di una città o nazione individuata da quel nome; ed “esonimo” quello utilizzato in altre lingue per indicare il medesimo luogo. Così ad esempio sono endonimi Paris, London, Kraków, Praha che in italiano trovano i corrispondenti esonimi in Parigi,Londra,Cracovia, Praga.

Esiste da alcuni decenni un organismo ONU, il Gruppo di esperti delle Nazioni Unite per i nomi geografici, che in più sedi ha discusso di esonimi ed endonimi, senza tuttavia pervenire, ancora, a conclusioni univoche.

Venendo allo specifico caso ucraino, la storia della città e della nazione non ci aiuta nell’individuazione di una forma del toponimo accettabile senza compromessi: Kiev è stata la capitale di un territorio indipendente tra il IX e il XII secolo, ma poi ha subito il dominio dei Mongoli, il governo dello Stato di Galizia-Volinia, del Granducato di Lituania, della Polonia e della Russia già nel corso del Settecento, è stata occupata dai tedeschi nel 1941 e ripresa dall’Armata Rossa sovietica nel 1943.

L’indipendenza acquisita nel 1991 con la disgregazione dell’impero sovietico ha restituito piena sovranità allo Stato, ma il russo è la lingua madre di milioni di abitanti in Ucraina.

La situazione sembra pertanto invitare a considerare tanto Kiev quanto Kyjiv endonimi e come tali di pari prestigio politico e sociale. La scelta di un parlante italiano, o comunque non locale, potrebbe essere quella di ricorrere all’uso di entrambe le forme.

L’uso degli esonimi è ampiamente approvato dalla comunità internazionale. Nessun italiano vorrebbe costringere un francese a evitare Florence o Venise. In tale chiave, la dizione Kiev potrebbe essere allora utilizzata (come in effetti è nella realtà) senza eccessivi scrupoli.

Piera Toppi

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