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Janfer: “Il caso Palamara non sia come Craxi”

Il giudice Palamara è stato chiaro: la Magistratura si muove in modo molto semplice. Gli incarichi, quelli soprattutto importanti, che dovranno ‘gestire’ la giustizia in Italia, vengono assegnati secondo il manuale Cencelli. Una affermazione forte, fortissima che sta minando la credibilità della magistratura nei confronti degli italiani. Palamara chiarirà agli organi di autogoverno della magistratura e alla giustizia il suo operato, nel caso avesse commesso qualche reato, ma questo magistrato, ed è la domanda più importante da porsi, rischia di diventare, per un sistema di potere che forse, si darà, a posteriori ed ipocritamente, tutti ne conoscevano le consuetudini, il capro espiatorio come lo fu Bettino Craxi per il finanziamento alla politica? Forse e non solo per il caso Palamara, è giunto il momento e soprattutto l’occasione per una seria riforma della Magistratura italiana? Di seguito il ‘pensiero’ e la ‘riflessione’ dell’avv. . Janfer Critelli su questo scottante tema.

Le ultime vicende inerenti la Giustizia Italiana (compreso il periodo pandemico) mi portano un pensiero di tipo costruttivo rectius libero ex art. 21 della Carta Costituzionale come avvocato difensore giurista impegnato, senza sosta, tutti i giorni nell’ardua sfida, per l’affermazione dei Diritti degli Esseri Viventi. Personalmente ho sempre creduto alla Giustizia “Giusta” lottando strenuamente “ad oltranza”, appunto, nel quotidiano fluire contro ogni avversità, affrontando i processi, solo ed esclusivamente con la forza del Diritto senza scorciatoie di sorta, per l’effetto, ho sempre rispettato la Magistratura come Istituzione, esaltando tutti quei Magistrati che, purtroppo hanno perso la vita e/o rischiano di perderla, per tutelare il “Bene Collettivo”. Così che in un periodo oscurantistico per la nostra società, mio malgrado, ho seguito la vicenda “ Palamara”. Al netto di simpatie (che comunque non ho), tale storia che coinvolge il settore giustizia (punto fondamentale di ogni società che può dirsi civile) ha disorientato sempre di più il cittadino Italiano (3 su 4 non ci crede più) che così stando le cose, oggi più che giammai, fa fatica a credere alla Giustizia. Per l’effetto, medio tempore, il sig. Palamara, è stato espulso dall’ANM (Associazione Nazionale Magistrati) “per gravi e reiterati violazioni del codice etico”.

Orbene, senza voler entrare nel merito di tale triste situazione derivata di degrado socio-politico culturale (Illuminata Memoria Imperitura di Cossiga sig. Presidente Emerito docet), qui et ora mi preme evidenziare da garantista quale sono, qualora ce ne fosse bisogno che personalmente non credo alla tesi secondo la quale, il sig. Palamara sia l’unico colpevole e/o ritenuto tale! Sul punto spero tanto di sbagliarmi. Comunque tale “ritenuta” tesi (come unico capro espiatorio alla Craxi,  per intenderci di quel sistema politico marcio), verosimilmente non reggerà dinanzi alla verità storica ed effettiva delle dinamiche, purtroppo, consolidate da anni in Italia come sistema cronico generalizzato esistente raccomandatorio compiacente. Cosicché tale punto di non ritorno come scenario inquietante (vicenda Palamara) come spaccato di una realtà amara dei giorni nostri, non sia archiviato in fretta (come sempre all’Italiana) bensì (a parte le doverose indagini a tutto campo per il migliore approfondimento dell’incresciosa vicenda con tutte le garanzie di legge e/o di eventuali concorrenti per la conseguente severa punizione ai sensi delle leggi vigenti) sia fondamentalmente un momento decisivo da cui ripartire, per riformare (finalmente) il settore Giustizia (malato da tempo) ed in specie quello della Magistratura (in piena crisi d’identità e sofferente più che giammai).  Ergo, riforme “urgenti da attuare” per stanare una volta per sempre, prassi consolidate all’Italiana, in primis l’affannosa corsa verso il carrierismo (che non produce effetti alla Madre Meritocratica) e soprattutto attuare coraggiosamente la c.d. divisione delle carriere (Giudicanti ed Inquirenti come organi, si badi bene, nettamente distinti e separati con due CSM da tenere indenni rectius lontani anni luce dalla politica)! Sic!

Tale auspicato ed urgente rinnovamento (necessario) come annoso problema Educazionale, sarà concretamente possibile nella misura in cui ci saranno, appunto riforme coraggiose e libere da catene ed orgogli da strapazzi, accompagnate da una nuova Etica sociale come Educazione alla Meritocrazia (partendo da ogni settore in specie nei concorsi pubblici, ognuno premiato per quello che vale e non per quello che non è) contro ogni forma di malcostume.

Diversamente celebreremo la fine della Giustizia Giusta, con la sepoltura della democrazia! Intelligenti Pauca.

Avv. Janfer Critelli (Rinascita degli Esseri Viventi)

“Sarà unito e giusto lo Stato nel quale ogni individuo attenda al compito che gli è deputato e abbia quel che gli spetta, in proporzione” (Platone)

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