epa07795458 US President Donald J. Trump speaks during a press conference on the closing day of the G7 summit in Biarritz, France, 26 August 2019. EPA/IAN LANGSDON

Impeachment: iter che governa un processo al Presidente

Se parliamo di impeachment negli Stati Uniti parliamo di un vero e proprio processo ospitato nelle aule del Congresso. Con una incriminazione decisa o meno in seno alla Camera con  un imputato che sale successivamente alla sbarra al Senato per un dibattimento e una sentenza di colpevolezza e rimozione dalla carica – o di assoluzione e conferma dello status quo.

 La Costituzione prevede che le ragioni che motivano un impeachment siano ‘tradimento, corruzione’ o cio’ che ricada entro la definizione di ‘high crimes and misdemeanor’ (Articolo 1, sezione 4) – vale a dire crimini seri e infrazioni. Una condanna risulta da qualunque atto che due terzi del Senato considerano sufficientemente serio da richiedere la rimozione dell’accusato dalla posizione

L’Articolo 1 della Costituzione statunitense conferisce alla Camera dei deputati il solo potere di far scattare l’impeachment (Sezione 2). Qui viene condotta l’inchiesta: abitualmente – ma non necessariamente – viene organizzato un voto iniziale per farla scattare. Questa volta i democratici l’hanno evitato e lo Speaker Nancy Pelosi ha istruito direttamente le sei Commissioni coinvolte a lavorare assieme nelle indagini.

Né la durata né l’ampiezza delle indagini, che tradizionalmente comprendono l’acquisizione di materiale e audizioni, è prescritta; potrebbe anche essere relativamente veloce, visto che da tempo i democratici stanno ormai scavando nei comportamenti di Trump. Al termine, se ritenuto necessario, vengono redatti i cosiddetti Articoli di impeachment, equivalenti ad accuse di reati. Questi vengono in seguito sottoposti al voto, prima della Commissione Giustizia e poi dell’intera Camera. Possono essere approvati – facendo scattare l’equivalente di una incriminazione – a maggioranza semplice dei presenti, trasformando nei fatti la Camera in un Grand Jury.

Il compito del Senato è quello di orchestrare il processo vero e proprio di funzionari del governo federale (Articolo 1, Sezione 3). Il Senato, a maggioranza repubblicana, potrebbe pero’ anche teoricamente decidere di chiudere rapidamente il caso senza ascoltarlo. Nel caso l’incriminazione di un Presidente porti al processo, a presiederlo è il Chief Justice della Corte Suprema. Lo svolgimento del processo, dalle date alla durata delle arringhe e alle deposizioni di testimoni e esperti, viene poi deciso attraverso una risoluzione votata dai senatori.

Il ruolo della pubblica accusa viene ricoperto dai cosiddetti “manager” della Camera, scelti dai deputati spesso attraverso una mozione o una delega allo Speaker per nominarli (a volte sono esponenti della Commissione Giustizia). Il Presidente ha i suoi avvocati difensori. Un giudizio di colpevolezza – senza appello – o una assoluzione emergono da una “giuria” composta da tutti e cento i senatori. La condanna richiede una maggioranza qualificata di due terzi e si traduce nella rimozione dalla carica.

Nessun Presidente americano è mai stato in realta’ rimosso attraverso l’impeachment.

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