Il Pd di Elly Schlein riparte da Gubbio in un hotel di lusso

In conclave in Umbria, in un hotel 5 Stelle,  nel segno del gran lusso il Pd ha scelto di portare la sua classe dirigente e la sua voglia di ripartire.

Al Park Hotel ai Cappuccini di Gubbio, nella due giorni dedicata all’Europa, l’accesso alle stanze e ai locali è consentito solo ai deputati Pd e a qualche giornalista ma non agli elettori, ai quali è meglio non mostrare la raffinatezza delle stanze un tempo dedicate alla meditazione mistica e oggi riservate alla riflessione politica del partito della Schlein. L’intera struttura, spiega il personale al cancello, “è riservata al seminario a porte chiuse sull’Europa organizzato dal gruppo dem Camera”. Un intero hotel requisito come le grandi star della musica.

Il Pd della Schlein, arrivato  con la capogruppo Chiara Braga a Gubbio in pullman con il grosso dei deputati Pd. “Abbiamo cantato sempre”, racconta Arturo Scotto,  compilation tutta italiana con il deputato campano Toni Ricciardi a fare da dj. “L’ultima che abbiamo cantato? Abbiamo chiuso con ‘Perdere l’amore’ di Ranieri”, scherza Gianni Cuperlo, “Perdere le elezioni” sarebbe stato di cattivo auspicio, in effetti.

“Il Park Hotel ai Cappuccini è un ex convento del XVII secolo sapientemente restaurato. Questo splendido edificio e le comunità religiose che fin dalla sua costruzione l’hanno abitato, appartengono alla storia di Gubbio. Gubbio è nel cuore dell’Umbria, candido gioiello immerso nel verde. Le sue pietre, la sua architettura sono tra le testimonianze più alte di un Medioevo luminoso, raffinato e colto. Appartato, eppure vicinissimo al centro della città, oggi il Park Hotel ai Cappuccini è una struttura che unisce, in una felice ed equilibrata combinazione, antichi ambienti e nuovi comfort…”, è scritto sul sito.

In effetti, come si vede dalle immagini e dal video in basso, nelle ex sale dei cappuccini oggi ci sono stanze di lusso, Spa, piscina, parco acqua, fitness e può vantare un settore “nutrizione” gestito da Marc Mességué, guru della fitoterapia e dell’erboristica, che per tre giorni, a una coppia, pensione completa, chiede intorno ai 1500 euro nella camera standard. Ovviamente nel gruppo Dem ci sono state poche defezioni, chissà, proprio come se il seminario si fosse fatto in una sezione di Corviale o in una sala biliardo di Tor Bella Monaca, identico…

A Gubbio mancano solo 4 o 5 parlamentari, dicono dal gruppo Pd, e tra questi Enrico Letta, impegnato all’estero. Elly Schlein  sarà a Gubbio solo  oggi e interverrà al seminario attorno alle 11 e 30. I lavori del seminario prevedono tre sessioni durante le quali deputate e deputati si confronteranno sulla politica internazionale e sul ruolo dell’Europa, oltre che “sull’agenda economica e sociale, sulla propaganda di governo e i sogni di egemonia culturale della destra”, si legge nella lettera di convocazione. La prima sessione con il titolo ‘Dove va il mondo. tra guerre e pace, l’Europa di Ventotene’: intervenuti Pietro Benassi, Francesca Mannocchi, Nadia Urbinati, Franco Vaccari. La seconda e’ ‘La destra al potere: tra propaganda e sogni di egemonia‘: Daniela Preziosi intervista Silvio Pons, Ernesto Preziosi, Livia Turco. La terza sessione è su ‘Un patto tra generi e generazioni, un’altra idea di futuro’: intervenuti Leonardo Becchetti, Linda Laura Sabbadini, Nicolas Schmit.

Il primo ad arrivare ieri è stato Nicola Zingaretti. E poi Matteo Orfini in macchina con Enzo Amendola e Rachele Scarpa. Poi Debora Serracchiani e Laura Boldrini, Peppe Provenzano con Marco Sarracino. Piero Fassino con il cappello e valigetta. E Anna Ascani. Tutti a Gubbio per il seminario sull’Europa organizzato dal gruppo Pd Camera al park hotel ai Cappuccini. “Si poteva fare anche a Montecitorio – dice Orfini- ma non è un clima che consente il dialogo, lo spirito di gruppo e lo stare insieme è sempre utile. Ci si parla, si studia e poi vediamo”. E Anna Ascani: “È un momento in cui si fa squadra e si discute dell’Europa che sarà e dell’Europa che faremo, un’Europa più solidale e che parla di pace. Ci aspettiamo di uscire da qui con un programma forte, un primo passo perché qui ci sono solo deputati, nella regione più bella d’Italia”. Laura Boldrini si stupisce che “non lo facciano anche gli altri” partiti.

Una segretaria di partito donna accusata dalle esponenti del suo partito di danneggiarle se si candidasse alle europee. Il tormentone su Elly Schlein va avanti da giorni. E lascia trasparire un problema femminile, neanche tanto piccolo, che resta irrisolto nel partito democratico. Anche il conclave di Gubbio, organizzato dalla capogruppo alla Camera Chiara Braga, dimostra lo scarso feeling tra Elly e le “compagne”: la segretaria farà solo un’apparizione di qualche ora. Il punto è che il Pd non riesce a stare al passo con la retorica sulle donne di cui si è appropriato, salvo poi cedere alle dure leggi della politica, che non sempre valorizzano le donne.

Lo conferma Paola Concia, che quel mondo lo conosce bene anche se ormai ne è fuori: ‘Il Pd lo voto, certo che lo voto, sono una donna di sinistra. La segretaria ha detto che il Pd è un partito femminista e questo fa sì che vi sia un’attenzione maggiore su queste questioni. Io poi penso che Elly Schlein si potrebbe benissimo candidare e essere eletta per andare in Europa e contemporaneamente fare anche la segretaria del partito. Le due cose sono compatibili. Chi dice che non è così lo fa per togliersela di torno. Perché se lei si candida in tutte le circoscrizioni con l’alternanza il numero due sarebbe un uomo. E’ vero che si possono dare tre preferenze ma quasi nessuno scrive tre nomi sulla scheda. A me ha fatto piacere la sua elezione alla segreteria anche se ho un’altra storia politica. La mia è una cultura riformista, la sua più radicale. Veniamo da storie diverse. E’ chiaro che se non ci fosse  stata Giorgia Meloni presidente del consiglio probabilmente non avrebbero scelto Schlein per guidare il Pd. La sua elezione è anche frutto dell’elezione di Meloni a premier. Non sono d’accordo sul fatto che siccome è una donna di destra non abbia rotto il tetto di cristallo. Invece sì, lo ha fatto e  comunque è un esempio per le donne giovani nonostante abbia una cultura diversa da Schlein. Lei ha rotto questo tetto per tutte, anche per chi non è di destra come lei’.

E’ utile ricordare che Paola Concia  ha partecipato a un dibattito alla festa di Atreju, dove Schlein non è voluta andare, dicendo che gliene avrebbero dette di tutti i colori per avere accettato l’invito di FdI. La Concia, passata per la gogna social per alcuni punti di vista sul linguaggio espressivo usato dalle teorie gender, non inclusivo per l’uso dell’asterisco e dello schwa, realtà che esclude le donne.

Circa Redazione

Riprova

Ilaria Salis e il messaggio per il 25 aprile

Ilaria Salis, l’insegnante di Monza 39enne in carcere a Budapest per l’accusa di aver partecipato …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com