Governo, 687 milioni all’Emilia Romagna per ‘Accordo per lo sviluppo e la coesione Governo-Regioni’

Giorgia Meloni ha firmato con il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, quello che è fin qui il settimo Accordo per lo sviluppo e la coesione sottoscritto dall’esecutivo con le Regioni. Si tratta di un patto da quasi 600 milioni, ai quali vanno aggiunte le quote del cofinanziamento, che, come gli altri, è frutto di un “lavoro complesso, lungo” che il governo ha portato avanti e sta continuando a portare avanti per la riorganizzazione non solo dei fondi di sviluppo e coesione, ma di tutti i fondi europei. “Il nostro obiettivo è trasformare l’Italia da Nazione che spesso è stata considerata fanalino di coda nell’utilizzo dei fondi europei in una Nazione che possa diventare modello nell’utilizzo dei fondi europei“, ha rivendicato Meloni dal palco di Bologna, facendo riferimento anche sul Pnrr.

“È stato fatto un lavoro silenzioso, difficile da raccontare, ma del quale vado particolarmente fiera, per superare alcuni limiti che l’Italia ha avuto fino ad oggi”, ha detto ancora Meloni, ringraziando tutto il governo e in modo particolare il ministro Raffaele Fitto, anche lui presente alla firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione. Meloni ha anche ricordato che Ursula von der Leyen, visitando le zone dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione, “si era presa delle responsabilità e degli impegni, dare delle risposte anche dal punto di vista europeo”. “Quelle risposte – ha chiarito – sono arrivate con la revisione del Pnrr, che ci consente di investire un miliardo e duecento milioni sulla difesa idraulica, sul ripristino della viabilità e delle infrastrutture stradali, sul ripristino del patrimonio edilizio residenziale pubblico, delle strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche, delle scuole e delle infrastrutture sportive”.

Per quanto riguarda l’Accordo, il premier ha spiegato che “mettiamo a disposizione 588 milioni di euro, se aggiungiamo le quote di cofinanziamento arriviamo a una somma complessiva di 687 milioni di euro che viene mobilitata oggi con questa firma”. “Ci concentriamo su 92 progetti, poche grandi priorità”, ha chiarito ancora il presidente del Consiglio. Dunque, “non risorse che vengono spese in centinaia di microprogetti, con piccoli investimenti, ma scegliere sulle priorità che rappresentano un volano, quelle che danno il moltiplicatore maggiore nella capacità di creare crescita e nella capacità di dare ad una Regione, che ha storicamente una capacità straordinaria di saper correre, strumenti che consentano di correre ancora più velocemente”.

Nel dettaglio, 337 milioni di euro verranno destinati alla messa in sicurezza delle infrastrutture stradali. “Il nostro obiettivo è di lavorare soprattutto in manutenzione e prevenzione e gli interventi si baseranno sulla rilevazione annuale dei fabbisogni delle province, così che si possa lavorare partendo dalla situazione più urgente. Ci sono 95 milioni destinati alla riqualificazione urbana, con particolare attenzione alle aree interne e alle aree montane; ci sono 47 milioni, dei quali 20 sulla nuova programmazione, per l’ampliamento e il potenziamento dell’interporto di Bologna”.

Poi “c’è questo lavoro importante sul diritto allo studio, sulla formazione, sulla valorizzazione del made in Italy: 14 milioni di euro sull’edilizia universitaria e voglio ricordare – ha detto Meloni – i 35 milioni di euro per realizzare a Maranello il Motor valley college, vicino alle officine Ferrari, uno strumento che consenta di sviluppare percorsi formativi nell’ambito dell’automotive, collaborando con la scuola dei mestieri e delle professioni Ferrari”. Inoltre, “ci sono 20 milioni di euro per nuovi spazi dedicati all’attività di ricerca nei campus di San Lazzaro e Reggio Emilia e i 18 milioni decicati alla riqualificazione degli impianti sportivi della Regione”. “Risorse importanti, che vengono concentrate – ha ribadito in conclusione Meloni – su pochi obiettivi strategici, che sono sviluppo, crescita, infrastrutture, futuro”.

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