Fase 2 con aumento dei prezzi. Rincari al bar per caffè e cappuccino. Ma anche dal parrucchiere si spende di più

Dal primo giorno di vera fase 2, quello delle riaperture dei negozi, sulla rete sono circolate le testimonianze di persone che hanno registrato rincari sparsi. Dal caffè agli alimentari passando per il parrucchiere, diversi esercizi commerciali hanno rivisto il listino dei prezzi nella speranza di attutire il colpo della chiusura forzata. Non dimentichiamo inoltre che alla luce delle nuove disposizione le attività commerciali hanno dovuto sostenere spese aggiuntive per la messa in sicurezza del locale. E le spese legate al coronavirus (sanificazione, asciugamani monouso, etc) dovranno essere sostenute anche nei mesi a venire.

 Attenendosi ai fatti, molti locali hanno alzato i prezzi. Il caffè è aumentato anche di dieci centesimi, così come il cappuccino.

Anche alcuni parrucchieri hanno rivisto il listino dei prezzi. Come specificato dal Codacons si tratta di casi isolati che vengono segnalati dagli utenti. Ma le segnalazioni si sommano con il trascorrere delle ore. Va detto che la tendenza è nazionale. Da Milano a Roma passando per Firenze, in quasi tutte le principali città italiane si registrano aumenti dei prezzi. “Stiamo ricevendo segnalazioni da parte dei consumatori che oggi sono finalmente tornati a prendere il caffè fuori casa, e che denunciano rincari dei listini. Al momento si tratta di casi isolati, con il caffè che ad esempio in alcuni locali sarebbe passato da 0,90 euro a 1 euro, o il cappuccino da 1,20 a 1,40 euro”, recita il comunicato diffuso sul sito del Codacons. “Rincari vengono segnalati anche per i parrucchieri, con costi da oggi più alti per tagli, messe in piega, ecc. in alcuni locali.

Proprio per monitorare l’andamento dei listini al dettaglio nella fase 2 e combattere possibili speculazioni il Codacons invita tutti i cittadini a segnalare all’associazione eventuali aumenti dei prezzi praticati da bar, ristoranti, parrucchieri, negozianti, artigiani, ecc., contattando il numero 89349966 o inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it”.

Il Codacons stima una stangata per i consumatori, costretti a fare i conti anche con il sensibile aumento medio dei prezzi per quanto riguarda il settore alimentare. “Una stangata da 536 euro a famiglia rischia di abbattersi sui consumatori italiani. A lanciare l’allarme il Codacons, che ha realizzato una dettagliata elaborazione circa gli aumenti di prezzi e tariffe che potrebbero registrarsi in concomitanza con le riaperture degli esercizi commerciali a partire da domani, 18 maggio. “In base alle elaborazioni del Codacons alcuni settori hanno già registrato forti incrementi dei listini, come quello alimentare per il quale l’Istat ha registrato ad aprile un aumento dei prezzi del +2,8%, ma sono molti i comparti che appaiono a rischio rincari nei prossimi giorni. Dal parrucchiere al ristorante, passando da abbigliamento, alberghi e centri estetici, fino ad arrivare ai voli aerei, ogni aspetto della nostra vita quotidiana potrebbe risultare più costoso, e realizzare una stangata complessiva da +536 euro a famiglia su base annua” recita la nota del Codacons.

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