Faccia a faccia Conte-Siri. Il sottosegretario: “Non lascio, mi devono cacciare”

Faccia a faccia ieri sera tra il premier Giuseppe Conte e il sottosegretario della Lega, Armando Siri. Il presidente del consiglio, di ritorno dal suo viaggio in Cina, ha subito voluto affrontare la questione più spinosa che continua a far incrinare il rapporto tra Lega e M5S e la stabilità del governo. A quanto si apprende ancora non è stata presa alcuna decisione: il premier dovrebbe parlarne con Salvini e Di Maio e poi decidere ‘in piena autonomia’. Siri però non si arrende. “Io sono pulito, se mi vogliono fuori dal governo devono cacciarmi”, ha ribadito parlando con il suo legale.

Si cerca di trovare una exit strategy che non abbia ripercussioni negative sulla campagna elettorale della Lega e, contemporaneamente, non deteriori ulteriormente il rapporto con l’alleato di governo. Il M5S in questo periodo sta cavalcando, nuovamente, l’onda della legalità e della lotta alla corruzione, sfruttando anche il caso Siri. E questo atteggiamento potrebbe danneggiare il partito di Salvini. Per questo in molto si aspetta, prima delle decisioni ufficiali, un ‘passo indietro’ del consigliere economico del ministro dell’Interno per non offrire il fianco ad ulteriori speculazioni politico elettorali. Probabilmente la soluzione potrebbe essere una autosospensione in attesa dei risvolti giudiziari perché gli alleati di governo da tempo chiedono la sua testa. Stefano Patuanelli, capogruppo M5S al Senato. Ai microfoni di ‘Radio anch’io’ su Rai Radio1, il pentastellato, è stato chiaro. “No all’autosospensione sì alle dimissioni”.

“Ritengo che, a prescindere dalla questione penale e giuridica che è tutta da leggere, vedere e dimostrare, cosa che non spetta alla politica ma al potere giudiziario, io credo che un dato sia certo: il sottosegretario Siri ha fatto presentare quegli emendamenti. Che siano stati approvati o no conta poco. Io credo che debba mettersi da parte per un periodo, chiarire la sua posizione. Siamo fiduciosi che possa chiarire”.  Intanto, il difensore del sottosegretario della Lega, l’avvocato Fabio Pinelli, ha incontrato gli inquirenti per programmare un faccia a faccia con il sottosegretario Siri. “Abbiamo comunicato di persona agli inquirenti che ci presenteremo spontaneamente in una data da concordarsi perché, come da subito detto, siamo e restiamo a disposizione dell’autorità giudiziaria”.

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