La reazione scomposta di Giuseppe Conte, che alla notizia che Italia Viva ha aperto alla raccolta di firme per la soppressione della misura intesa come mero sussidio di Stato, va su tutte le furie e colpisce alla cieca. Ma non argomentando sulla validità della misura grillina – che in questi anni ha dimostrato di fare acqua da tutte le parti – ma infierendo su chi ne evidenzia limiti politici e danni strutturali.
E così, replica risentito a Giorgia Meloni. Alzando i toni e gridando al complotto. Farneticando, per esempio, sull’esistenza di «un piano ben preciso, quello degli esponenti di Fratelli d’Italia: togliere a chi non ha per dare a chi già ha e tanto. Sono dei Robin Hood al contrario. Forti con i deboli», accusa l’ex premier via social.
Recriminazioni deliranti rispetto alle argomentazioni politiche fin qui mosse da Fdi e dalla sua leader sulla misura grillina che, dal palco di Frosinone, ha ribadito storture e mancanze del Rdc. E che solo pochi giorni fa, rilevava come «puntuale, dopo appena 4 mesi, rispunta il problema del contratto dei 1.800 navigator rimasti, divenuti ormai testimonianza del completo fallimento del Reddito di cittadinanza e della propaganda grillina».
Ai giovani serve lavoro vero. Quello che si ottiene con la crescita economica. Non la paghetta del Reddito di cittadinanza o con gli sprechi di risorse pubbliche come regalare lo stipendio ai Navigator».